Con un investimento minimo, il lavoratore di casa può avvalersi di maggiori tutele per il futuro e per la sicurezza sul luogo domestico. Di cosa si tratta
Durante l’epidemia da Coronavirus che ha attraversato l’Italia per circa due anni, i cittadini hanno vissuto per la prima volta una condizione esistenziale sui generis, che non ha fatto attendere le sue ripercussioni di tipo psicologico e sociale. Il riferimento è ovviamente al confinamento domestico, più diffusamente conosciuto come lockdown, il quale ha conosciuto due fasi pressoché di chiusura in casa per diversi mesi.
Mentre i contatti con l’esterno sono stati ridotti ai minimi termini, escludendo le deroghe sulla spesa alimentare e su talune attività sportive, lo stesso linguaggio espressivo ha cercato alternative di fronte all’obbligo delle mascherine sul volto e del distanziamento di sicurezza. Nell’ambiente domestico – ad eccezione di quelle situazioni familiari di pregressa difficoltà e drammaticità – hanno preso vita diverse attività che la quotidianità impedisce di dedicarvisi in condizioni “normali”.
In tempi di Covid, nella casa, c’è chi si è dedicato alla cucina, chi al decoupage, chi ha riscoperto il piacere di giovare con i piccoli figli. Presso un’altra sponda, la casa – o almeno una parte – si è trasformata in un ufficio; il lavoro è divenuto lavoro da remoto (smartworking) tramite un laptop collegato alla documentazione e ai software aziendali. Ma insomma, forse mai come ad oggi si è riscoperta l’importanza delle attività legate alla casa.
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D’altronde la casa è il territorio per antonomasia di casalinghe e casalinghi, lavoratori della casa, persone che a tempo pieno si occupano della pulizia degli spazi, dell’ordine degli ambienti da vivere, oltre ovviamente alla cucina. In tempi recenti, sul piano previdenziale è cresciuta una maggiore sensibilità al riconoscimento dello status di lavoratore domestico; ciò significa l’ottenimento di garanzie, ovvero tutele di sicurezza e risarcimento assicurativo in caso di incidente, nonché di una pensione.
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L’assicurazione INAIL per gli infortuni domestici è obbligatoria: per chi ha un’età tra i 18 e i 67 anni compiuti; svolge continuativamente e senza compenso il lavoro per la cura dei familiari e della casa. La polizza copre i danni causati da piccoli interventi fai da te e dalla cura degli animali domestici. Il premio è a carico dello Stato verso i redditi personali lordi fino a 4.648,11 euro annui o il il cui reddito complessivo lordo di una famiglia rientra nei 9.296,22 euro annui. Ogni anno, la lavoratrice domestica può corrispondere un premio pari a 24 euro annui; lo stesso, inoltre, è detraibile a fini fiscali.