Questo prevede la procedura in caso di furto e smarrimento della nuova carta d’identità elettronica. Ecco tutti i dettagli
Pochi giorni, anzi, una manciata di ore dividono oramai dal nuovo anno. Nel frattempo, sono state archiviate le feste e i rituali natalizi e l’appuntamento, dunque, sarà fra dodici mesi. Alle spalle – con una certa soddisfazione – anche l’estenuante corsa ai regali che si spera abbia donato – oltre al regalo concreto, appunto – qualche gioia ai riceventi; oltrepassata, quindi, la grande maratona finanziaria che tocca annualmente le tasche di milioni di italiani.
Quest’anno, poi, le periodiche manifestazioni di shopping sono apparse in una cornice tutt’altro che serena e positiva, data la crisi dell’energia ma anche della crisi economica tout court trainata da una persistente inflazione a due cifre percentuali che sta attraversando l’Europa, ma con gli effetti maggiori sul tessuto sociale italiano. Quello di dicembre, però, è stato un mese rovente per le tessere magnetiche che gestiscono il flusso dei risparmi personali.
Sotto Natale si intensificano le spese on line, o meglio, lo shopping che dalle grandi arterie commerciali della città spesso si trasferisce sulle grandi piattaforme telematiche, forti di una scelta sostanzialmente infinita, ma soprattutto della fiducia di un’utenza consolidata nel nome della sicurezza dei pagamenti elettronici, sotto la protezione di affidabili certificazioni dei siti web che garantiscono la riservatezza delle transazioni elettroniche.
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Oggigiorno i portafogli sono colmi di carte magnetiche delegate a finalizzare le transazioni del proprio shopping, al punto da sostituire quasi completamente la presenza – e l’uso – del denaro contante. In fondo poi, grazie anche alla controtendenza del governo Meloni sull’abbattimento della soglia sull’uso del denaro, il cash vive ancora un sotterraneo ma ampio consenso. Le carte magnetiche però sono una realtà che ha stravolto anche la veste della nuda e cruda carta d’identità.
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Ribattezzato Carta d’Identità Elettronica (CIE), il documento di riconoscimento come storicamente è stato conosciuto, si è fatto da qualche anno più solido, plastificato, di colore azzurro, provvista di una banda magnetica (come un bancomat). Ma l’istanza di perderla, o per motivi casuali o per furto, questa insomma, il progresso non è riuscito ancora a debellarla. Ovviamente, anche nei suddetti – spiacevoli – casi, bisogna poi esser sempre riconoscibili qualora venga richiesto. Pertanto occorre sporgere una denuncia presso le Forze dell’Ordine; la stessa va poi consegnata all’ufficio del Comune, avendo con sé un altro documento di riconoscimento e procedere con la richiesta di emissione di un duplicato.