L’INPS anche quest’anno ha rinnovato i sostegni alle famiglie con figli. In particolare i genitori disoccupati potranno beneficiare di aiuti
L’inflazione ed il caro prezzi stanno incidendo pesantemente sul budget delle famiglie italiane. Con la conseguenza che i consumi diminuiscono, e molte di esse hanno difficoltà ad approvvigionarsi i beni di prima necessità per sé e per i figli. L’INPS, l’istituto di previdenza sociale, ha messo a punto dei bonus pecifici per le famiglie con figli. Per cominciare, è rinnovato l’assegno unico ed universale anche per il 2023. Gli importi verrano adeguati all’inflazione. Chi lo percepisce già non dovrà fare nuovamente la domanda, ma solamente rinnovare l’ISEE per il 2023. La data di scadenza è il 28 febbraio. Chi è in ritardo, ma fino al 30 giugno, potrà richiedere gli arretrati dal mese di marzo.
Inoltre è previsto per le famiglie a basso reddito il bonus nido, per aiutare i genitori a sostenere la retta per l’asilo nido per i figli. Ed è riconfermato anche per il 2023 il bonus nascita, un premio di 800 euro per ogni bambino nato che potrà essere richiesto dal settimo mese di gravidanza. Nello specifico ne hanno diritto:
- donne al compimento del settimo mese di gravidanza;
- dopo il parto, anche se antecedente all’inizio dell’ottavo mese di gravidanza;
- adozione nazionale o internazionale del minore, disposta con sentenza divenuta definitiva ai sensi della legge 4 maggio 1983, n. 184;
- affidamento preadottivo nazionale disposto con ordinanza ai sensi dell’art. 22, c. 6, l. 184/1983 o affidamento preadottivo internazionale ai sensi dell’art. 34, l. 184/1983.
Bonus genitori, cosa possono ricevere i disoccupati
A parte la Naspi e la Dis Coll, che sono previsti per legge solo per alcuni tipi di contratti, rispettivamente i contratti a tempo indeterminato e determinato come lavoro dipendente, oppure come collaboratore coordinato e diretto, i genitori disoccupati possono richiedere altri bonus. I genitori che risultano sesidenti in Italia, possono richiedere la cassa integrazione, un istituto che sostituisce il salario nel caso in cui si perda il lavoro.
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Purtroppo non tutti i lavori contemplano questa possibilità. Dunque sono stati riconfermati anche per il 2023 i fondi di solidarietà, che forniscono strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa, per i settori non coperti da cassa integrazione. Viene erogato un assegno pari almeno quanto quello della cassa integrazione guadagni. I fondi di solidarietà attualmente previsti dal legislatore sono i seguenti:
- Fondo Poste
- Fondo Credito
- Fondo Assicurativi
- Fondo Trasporto Pubblico
- Fondo Credito Cooperativo
- Fondo d’Integrazione Salariale (FIS)
- Fondo di solidarietà del Trentino
- Fondo Trasporto Aereo
- Fondo di solidarietà di Bolzano – Alto Adige
- Fondo di solidarietà per i lavoratori del settore marittimo – SOLIMARE