Arrivano buone notizie per gli italiani: a partire già da questo mese aumentano gli importi dell’assegno unico e della Naspi. Tutte le novità
La nuova legge di Bilancio ha introdotto delle rilevanti novità in tema di assegno unico e Naspi. L’assegno unico, come è noto, spetta ai genitori con figli, dal settimo mese di gravidanza, fino al ventunesimo anno di età. La somma oscilla tra i 175 euro ai 50 euro al mese per ogni figlio minorenne. Mentre, a partire dal diciottesimo anno di età fino ai ventuno anni, il sussidio andrà dagli 85 euro a 25 euro. L’ammontare varia in base all’ISEE e all’età dei figli. Inoltre, per poterne fruire sono necessari alcuni requisiti legati alla cittadinanza, alla residenza e al soggiorno.
La Naspi, invece, è una prestazione introdotta a favore dei lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno perduto per cause a loro non imputabili. Per poterne godere bisogna trovarsi in stato di disoccupazione, in base a quanto stabilito dal decreto legislativo 181/2000 e successive modificazioni. É fondamentale anche vantare almeno di 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione.
Naspi e assegno unico: a quanto ammontano i nuovi importi
A gennaio 2023 è previsto un doppio pagamento della Naspi e dell’assegno unico. Quest’ultimo, tra l’altro, a partire da questo mese, aumenterà nella seguente misura:
– 50% in più per il primo anno di vita del bambino
– ulteriore 50% per le famiglie formate da 3 o più figli, fino ai suoi tre anni di vita. Inoltre, un ulteriore maggiorazione è prevista anche per i figli disabili fino a 21 anni. Il contributo, invece, sarà ripartito nella misura del 50% nell’ipotesi di genitori divorziati.
Leggi anche: RdC gennaio | Sorpresa per molti beneficiari
Leggi anche: Famiglie con gemelli | Ecco gli aiuti INPS disponibili
Anche la Naspi, a partire da gennaio, sarà più alta, l’incremento è del 7,3%: si passa da 1.250,87 euro a 1.342,18 euro. La cifra massima, invece, prima pari a 1.360,77, ora ammonta a 1.460,10 euro. Si precisa che si tratta di due prestazioni assolutamente compatibili tra loro e l’avente diritto potrà, dunque, beneficiare di entrambe. Per poter usufruire è necessario presentare domanda tramite Centro di Assistenza Fiscale o patronato.