Ecco quali opportunità di carattere culturale sono state calendarizzate per accedere a costo zero al patrimonio italiano dell’arte. Le giornate
È noto che l’Italia detiene il maggior numero di siti entrati nella lista del patrimonio mondiale UNESCO: ben 55 sono classificati come “patrimonio dell’umanità”, mentre 12 siti sono stati annoverati nella singolare lista rappresentante il patrimonio culturale immateriale. Insomma, si tratta di un patrimonio sterminato, eredità antichissima della natura per quanto riguarda il patrimonio paesaggistico, e dei popoli sotto il profilo dell’enorme lascito dell’arte.
I musei rappresentano il campionario meglio consultabile di tutta questa ricchezza a volte psicologicamente inafferrabile fino in fondo. E di questi depositi, dove sono catalogate opere d’arte, sculture, elementi architettonici impareggiabili ed esempi mirabili della più alta tradizione artigiana della penisola, l’Italia ne contiene un grandissimo numero, in grado di onorare il prestigio di una grande città quanto di un piccolo centro della provincia.
Altrettanto frutto di una “tradizione” della polemica, i musei costituiscono le istituzioni maggiormente rappresentative di un orgoglio peninsulare quanto la croce e la delizia di una burocrazia, che nonostante il trascorrere dei decenni poco ha fatto in termini di investimenti per la valorizzazione e per un deciso cambio di sensibilità nei confronti del patrimonio culturale. Ovviamente è avvenuta un’evoluzione museologica delle sedi; ma ancora troppo c’è da lavorare per portare la massa di cittadini e di turisti ad acquistare un biglietto e godere dei capolavori di tanti artisti connazionali e no.
LEGGI ANCHE: Pensioni Poste gennaio | Slitta il pagamento a queste persone
Spesso, è proprio l’ostacolo del biglietto a disincentivare molti cittadini: sovente si sottolinea quanto l’accesso ai musei statali e comunali sia tutt’altro che conveniente, nemmeno ai cittadini che pagano quelle tasse, volte – nella loro congrua parte, sebbene troppo bassa rispetto agli standard internazionali – a finanziare la manutenzione, la cura e la valorizzazione di magnifiche e nobili sale, nonché dei loro infiniti magazzini.
LEGGI ANCHE: Libretti Poste | Chi potrà avere bonus da 700€ nel 2023
All’esordio dell’esecutivo Meloni, subito il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi ha lanciato lo strale per avere musei aperti e liberi per i cittadini italiani; una provocazione non raccolta dal ministro Sangiuliano che vede nel ticket una forma di democratico contributo al finanziamento delle istituzioni culturali. Di fatto, però, le giornate di accesso gratuito ai musei registrato file da record di visitatori: un segno di un interesse mai scemato ma recondito, celato dietro la mancanza di opportuni incentivi. Nel 2023 saranno ancora le le prime domeniche del mese gratuite a favorire la visita ai più importanti parchi archeologici e musei statali, quali: il Colosseo, la Pinacoteca di Brera, la Certosa di Pavia, la Reggia di Caserta e i parchi di Pompei ed Ercolano, il museo archeologico di Taranto e il museo archeologico nazionale di Reggio Calabria.