La pensione è un diritto di chi l’ha ottenuta. Nonostante ciò, l’INPS in alcuni casi può avvalersi della facoltà di bloccarla o sospenderla
La pensione è una prestazione che in Italia è disciplinata, erogata, e valutata interamente dall’INPS. Ed è lo stesso ente che ogni anno comunica le differenze ed i benefici. Ad esempio è l’INPS stesso, a meno che non si abbia pensione da altro ente di previdenza, che ha accreditato i bonus 200 e 150 euro sulla pensione di luglio e novembre rispettivamente. Come è sempre l’ente di previdenza sociale che ha comunicato gli aumenti dati dall’inflazione. Ed anche la perequazione, dunque l’adeguamento, al costo della vita, che quest’anno, nel 2023, sarà erogato in base a sei scaglioni di reddito.
I pensionati, dal canto loro, l’unica cosa che devono fare è la richiesta per la pensione nel momento in cui decidono di uscire dal mondo del lavoro, e scegliere la tipologia pensionistica che preferiscono nel determinato momento. Ad esempio quest’anno per chi ha raggiunto i requisiti di 41 anni di contributi e 62 di età, si può decidere di andare in pensione con Quota 103. Oppure rimanere fino a 67 anni accumulando altri contributi.
Rispetto al passato la qualità della vita per i pensionati è migliorata, e le aspettative di vita aumetate. Per questo molti pensionati possono approfittare degli anni che gli restano da vivere con un buono stato di salute, per fare esperienze che in precedenza non potevano permettersi per mancanza di tempo. Come ad esempio trasferirsi all’estero. E la pensione viene ugualmente erogata. Il problema si crea dato che i rapporti tra cittadino residente all’estero ed istituzioni italiane sono un po’ più complicate. Anche se oggi con le comunicazioni digitali tutto è più semplice.
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In Italia, in caso di decesso del pensionato, è l’ufficio del medico legale che deve darne comunicazione all’INPS affinché sospenda l’erogazione dell’assegno previdenziale. Se il cittadino italiano, con pensione italiana, è residente all’estero, le comunicazioni di decesso potrebbero essere un po’ più complicate.
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Di conseguenza i pensionati che vivono all’estero, per ricevere la prestazione previdenziale INPS, hanno un onere in più. Ogni anno, tramite consolato italiano, devono dare la comunicazione all’INPS dell’esistenza in vita, tramite il certificato di esistenza in vita. Se si dimenticano di farlo, la prestazione pensionistica può essere sospesa, e dopo un po’ di tempo, revocata.