Bonus nido 2023 | Quanti soldi puoi avere al massimo

Il Governo anche per il 2023 ha concesso il bonus asilo nido a favore dei genitori con figli in tenera età: a chi spetta e quali sono le novità

Cosa succede al bonus asilo nido nel 2023
asilo nido (Adobe Stock – Pensioniora.it)

Le spese per mantenere un figlio sono sempre più costose e, tra l’altro, a causa della crisi economica che ha investito l’Italia, madri e padri si trovano sempre più in difficoltà. Tra l’altro, nei primi anni di vita del bambino sono necessarie tantissime cure: dai pannolini al passeggino, fino alle prime pappe e ai giocattoli. È in sostanza un impegno finanziario che prosciuga gran parte dello stipendio.

Inoltre, trascorsi i primi tempi dalla nascita, ad un certo punto, arriva il momento di tornare a lavoro e di conseguenza, si è obbligati a iscrivere il bimbo ad un asilo nido. Per tale motivo, il Governo, andando incontro a tale esigenza, ha previsto delle agevolazioni a favore delle famiglie con figli in età d’asilo. In genere, queste strutture accettano i bambini a partire già dai tre/quattro mesi.

Bonus asilo nido 2023: qual è la cifra e come fare domanda

Cosa succede al bonus asilo nido nel 2023
asilo nido (Adobe Stock – Pensioniora.it)

Il Governo, tra le varie misure a favore dei genitori con figli minori a carico, ha previsto anche il bonus asilo nido 2023. Si tratta di un contributo utile per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati. Inoltre, l’incentivo è spendibile anche per beneficiare di assistenza domiciliare a favore di bambini, al di sotto dei tre anni, che soffrono di gravi patologie croniche.

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La somma spettante è pari a 3000 euro ad ogni nucleo familiare con Isee pari a 25.000 euro. L’importo, invece, è pari a 250.000 euro per coloro i quali sono in possesso di un Isee fino a 40.000 euro. Mentre il contributo ammonterà a millecinquecento euro nel caso di Isee superiore a 40.000 euro. La richiesta deve essere presentata dal genitore del minore in possesso dei requisiti richiesti dalla legge e indicati sul sito dell’Inps.

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Inoltre, il richiedente deve essere colui il quale si occupa del pagamento della retta. Quest’ultimo, dunque, deve avere la stessa residenza del figlio. La domanda dovrà essere inoltrata in via telematica, tramite i servizio online a cui si può accedere con un’identità Spid. Infine, il richiedente deve specificare l’agevolazione di cui intende beneficiare e per quale dei figli, se più di uno, dovrà inoltrare una domanda per ciascuno di essi.

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