Ricevere bollette troppo alte, capita anche per disattenzioni o errori banali che si commettono con il contatore
La questione del risparmio energetico non riguarda esclusivamente le utenze domestiche e quelle impegnate in “altri usi” con potenza non supriore ai 16,5 kilowatt (kW), ma anche e forse in misura maggiore le piccole e medie imprese e le utenze industriali. Qui evidentemente i consumi sono legati alla produzione o ai lavori che si svolgono con macchinari che prevedono un utilizzo intenso di energia elettrica.
Può essere necessaria, per esigenze produttive o per un utilizzo simultaneo di vari apparati, una quantità di energia a disposizione maggiore di quella preventivata dal contratto. Ma cosa accade a queste utenze? Ci sono differenze importanti con quelle domestiche, con i contatori che hanno caratteristiche tecniche diverse.
Le utenze domestiche con consumi previsti fino a 3 o a 4,5 kW dispongono di un dispositivo chiamato limitatore di potenza, programmato fino al limite della potenza impegnata contrattualmente, con un aumento del 10 per cento. Al superamento di questa soglia di potenza, la corrente elettrica può saltare, anche se gli assorbimenti possono essere anche superiori se di breve durata.
Per le utenze servite in media tensione e in quelle servite in bassa tensione con potenze disponibili con potenze superiori a 16,5 kW, il limitatore di potenza non è previsto. La potenza utilizzata fuori da quella dispobile per contratto viene addebitata in bolletta alla stessa tariffa di distribuzione prevista per contratto e in quelli con potenza superiore a 30kW la quota potenza presente in bolletta è calcolata pari alla punta massima consumata nel mese.
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I costi dell’energia elettrica per i clienti serviti con media tensione e bassa tensione con “altri usi” non domestici (professionisti e piccole e media imprese) sono maggiori rispetto a quelli delle utenze domestiche. Le bollette ormai si pagano su quanto effettivamente consumato, quindi la potenza indicata nel contratto va scelta con attenzione in funzione dell’attività che si svolge.
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Per le utenze non domestiche è fondamentale scegliere con cura la tipologia di contratto con la potenza disponibile, ricordando che i costi dei consumi che eccedono la soglia prevista vengono comunque addebitati e che si rischia, in caso di sforamenti continui, delle modifiche contrattuali automatiche con costi maggiori in bolletta.