Dallo smartphone può arrivare un sms che non farà piacere a coloro che percepiscono contributi economici; ma non è l’INPS. Di cosa si tratta
All’esordio dello scorso marzo, ha avuto la sua piena attuazione (e quindi la prima erogazione) una delle misure più importanti per un gran numero di famiglie italiane: l’Assegno Unico e universale. Questa misura ha iniziato da subito a compensare le numerose spese generate dalla presenza di figli a carico, nella fattispecie minorenni e disabili.
Il supporto, onnicomprensivo, il quale ha sostituito sussidi e bonus particolari (ben cinque) ha dunque ridisegnato la mappa assistenziale dei pagamenti previdenziali. Tutte le famiglie possono ricevere l’Assegno Unico; soltanto la dichiarazione ISEE è in grado di differenziare gli importi, a seconda della condizione reddituale del nucleo. Le verifiche dell’INPS connesse ai pagamenti hanno poi generato delle “false partenze”, con gli aventi diritto che per mesi non hanno visto un euro prima dello sblocco delle pratiche.
Dal “cassetto” del contribuente, da aprire dal profilo dedicato sulla piattaforma on line INPS, si ricevono le comunicazioni e gli aggiornamenti di eventuali problemi sorti nell’avanzamento delle regolari procedure di erogazione, lo stato delle pratiche e degli eventuali controlli, nonché previsioni di pagamento delle singole rate. Sovente, le date comunicate a taluni percettori sono stati impietose, causate da ritardi di procedure difficilmente flessibili.
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Insomma, il miglior riferimento – anche per ricevere la bella notizia dell’accoglimento di una domanda – resta il sopracitato cassetto del contribuente INPS. Nonostante ciò, come spesso capita di dover dare notizia, le problematiche previdenziali sono tra i temi preferiti sui quali imbastire truffe e frodi, più o meno telematiche. Dunque, nel malaffare non si opera soltanto sulla sponda del conto corrente, o nel rapporto (finto) con l’istituto di credito.
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D’altronde, l’alternativa all’impossessarsi di una password per scardinare i profili delle giacenze e svuotare il conto, è rappresentata dal furto dei dati sensibili. Il phishing, ossia la tecnica fraudolenta con la quale si trasmette una falsa comunicazione – con un falso problema da risolvere – per mettere mano alle informazioni personali compilando un falso form, ne è la palese dimostrazione. Non soltanto via email, la comunicazione su una fantomatica perdita delle erogazioni INPS – quella del truffatore – viaggia anche via sms, indicando in calce un link al quale si accede a un form (come detto). Compilato questo form, il passo al furto di identità è davvero breve.