L’Assegno Unico è stato prorogato dal governo Meloni anche nel 2023 con delle maggiorazioni. Intanto arrivano gli arretrati…
Il governo Meloni con la nuova Legge di Bilancio, approvata da Camera e Senato lo scorso 30 dicembre, ha posto le basi per le riforme e le novità sul piano socio – economico per quanto riguarda l’anno in corso. Tra i circa 600 emendamenti che sono stati approvati che ne sono vari che riguardano vari bonus ed incentivi.
Tra questi rientra l’Assegno Unico Universale, misura entrata in vigore lo scorso mese di marzo e che riguarda una somma di denaro corrisposta alle famiglie con figli a carico fino a 21 anni di età e senza limiti di età per quanto riguarda invece i figli con una qualche disabilità. L’importo dell’AU varia a seconda dell’ISEE e viene corrisposto direttamente sull’IBAN di chi ne ha fatto domanda.
Assegno Unico: quando arriveranno gli arretrati?
L’importo dell’Assegno Unico, come detto, varia a seconda dell’ISEE: con ISEE più basso si otterrà una cifra maggiore e viceversa. L’AU potrà essere ricevuto anche da chi non presenta l’ISEE ma, in questo caso, l’importo sarà al minimo, ovvero di 50 euro per ogni figlio. Coloro che già ricevono l’Assegno non devono presentare nessuna domanda per il 2023 a meno che la loro situazione familiare o patrimoniale non sia diversa da quella del 2022.
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Il governo Meloni, comunque, ha previsto per il 2023 anche degli aumenti per quanto riguarda l’AU. Tali aumenti sono scaturiti sia dall’adeguamento dell’Assegno all’inflazione e dalle maggiorazioni inserite nella Legge di Bilancio 2023, sia dall’aggiornamento dell’ISEE. I primi aumenti sono previsti proprio nel mese di gennaio e riguardano le erogazioni a conguaglio.
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Per quanto riguarda invece gli aumenti frutto dell’aggiornamento dell’ISEE questi arriveranno più tardi, ovvero quando si rinnova l’annualità dell’Assegno. L’AU per il 2023 si rinnova a marzo e, nel dettaglio il 1° marzo 2023, ad un anno esatto dalla sua prima entrata in vigore. Dunque l’AU del 2022 scadrà il 28 febbraio 2023.
Sarà dal prossimo mese di marzo che gli importi possono variare per via del nuovo ISEE. Questo significa che l’importo dei mesi di gennaio e febbraio non subirà nessuna variazione e sarà comunque erogato tenendo in considerazione il vecchio ISEE, quello presentato nel 2022 e che fa riferimento al 2020.