Ultima coda per le villette ed unifamiliari che vorranno sfruttare il Superbonus. Le date da segnare in rosso sul calendario
È iniziato il 2023. E di conseguenza è terminato il 2022. E con esso anche il Superbonus 110%, che per anni ha allettato milioni di condomini con la tentazione di fare i lavori gratis nel proprio palazzo per migliorare ed efficientare energeticamente la struttura. Con quel 10% in più che ha fatto gola a molti istituti di credito che lo recupereranno nel tempo con la cessione del credito a banche o imprese edili. E questo è stato un focus che ha fatto perdere anche molto tempo. Tuttavia i crediti ora sono stati sbloccati ed i normali lavori ripristinati.
Solo che chi richiede il Superbonus adesso, si dovrà accontentare di una cifra minore. La restituzione, anzichè essere del 110%, dal 2023 sarà del 90%, cifra che scenderà ulteriormente nel 2024. Una delle novità dello scorso anno è che del Superbonus 110 hanno potuto approfittare anche le villette unifamiliari, inizialmente escluse dalla misura. Quali sono i prossimi passi da fare per i proprietari delle villette.
Unifamiliari e villette, le date 2023 per il Superbonus
L’ultima cosa del 110% per le villette e le unifamiliari deve essere colta in tempo, o si perderà la possibilità di avere rimborso totale, e si dovranno fare lavori tirando fuori di tasca propria una parte dei soldi. Data chiave sarà il 31 marzo, che può sembrare lontano, ma in realtà non lo è. Sono coinvolti in queste tappe da rispettare coloro che al 30 settembre avevano già raggiunto l’obiettivo dell’avanzamento dei lavori almeno al 30% del totale. Chi deve ancora richiedere il Superbonus per le unifamiliari non è coinvolto in questa deadline.
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ALtra data, precedente al 30 marzo, è il 16 dello stesso mese: è la scadenza ultima per comunicare le opzioni di cessione del credito e sconto in fattura relative al 2022. Chi porta il bonus in detrazione deve pagare le spese entro il 16 marzo, mentre chi lo cede deve pagare sia le spese che far avanzare i lavori delle unifamiliari. Queste le due date fondamentali da rispettare. Se si arriva al primo aprile, anche chi ne ha diritto perde ogni agevolazione, e si dovrà accontentare del 90%.