Opzione donna o lavorare 10 mesi in più? | Cosa conviene

Le possibilità di pensione sono diverse ma cosa conviene? Opzione donna non sempre rappresenta la scelta migliore

Opzione donna convenienza
Pensione (Forto Adobe – pensioniora.it)

Il sistema previdenziale italiano offre ai cittadini diverse opportunità per fuoriuscire dal mondo lavorativo e iniziare l’esperienza della pensione. Non sempre le modalità sono chiare e i vari governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno modificato le possibilità di accesso alla pensione, senza trovare uno riforma stabile.

Attualmente convivono sistema e calcolo retributivo e contributivo, pensioni di vecchiaia ordinarie, pensioni anticipate con quote determinate da età e anni di versamenti contributivi, scivoli pensionistici e agevolazioni per categorie di lavoro, in attesa di affrontare il nodo della riforma Fornero ancora da arginare. Tra le opportunità offerte la cosiddetta Opzione donna che, pur essendo confermata nell’anno in corso, ha subito sostanziali modifiche.

Opzione donna conviene sempre?

Opzione donna convenienza
Pensione (Forto Pixabay – pensioniora.it)

Per accedere alla possibilità di sfruttare Opzione donna è necessario possedere diverse caratteristiche, prima non valutate. Infatti per approfittare di questa agevolazione bisogna avere almeno 60 anni o in alternativa aver avuto figli per godere di 24 mesi di anticipo rispetto all’età prevista da questa prestazione.

Infatti con 2 o più figli si può usufruire di Opzione donna a 58 anni, mentre con un figlio si devono aspettare i 59 anni. Inoltre questa possibilità è limitata a disoccupate, a lavoratrici di aziende produttici in crisi, a invalide e a caregivers. Comunque fino ai 60 anni Opzione donna appare abbastanza conveniente, cosa che cambia a un’età già poco più avanzata e una carriera lavorativa lunga.

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Infatti con 41 anni di contributi già versati, per una lavoratrice sarebbe meglio attendere altri 10 mesi per godere dell’anticipo ordinario. Infatti con altri 10 mesi in più di attività lavorativa e contributi, si eviterebbe il taglio dovuto al ricalcolo contributo pari al 30 per cento. Aspettando infatti altri 10 mesi da aggiungere ai 41 anni di contributi, il calcolo della pensione verrebbe effettuato con il sistema misto.

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Questo sistema si rivela infatti molto più conveniente per la lavoratrice e renderebbe anche Opzione donna un’opportunità non egualmente valida, quanto meno per quanto riguarda l’ammontare dell’assegno mensile dlla pensione. Quindi, per concudere, prima di scegliere quale modalità di fuoriuscita dal lavoro, è bene fare dei conti precisi per quantificare quale sistema sia più conveniente anche in termini monetari.

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