In caso di cessazione del rapporto coniugale, ecco in che modo la normativa impone la ripartizione della rata sulla restituzione. I dettagli
Se da una parte sono stati esauriti gli effetti delle misure economiche di sostegno per l’anno che si è appena concludo, diversamente, il nuovo anno ha portato alla proroga di alcune di esse, sostenute dalla legge di bilancio appena varata. La stessa legge che sin dalla manovra destina due terzi dei fondi statali ai provvedimenti contro il caro bollette, ossia: la proroga di sei mesi sul distacco delle utenze domestiche per salvaguardare il passaggio della stagione invernale; l’innalzamento del tetto reddituale ISEE a favore delle famiglie numerose.
Tra le misure prorogare, vi è anche il Reddito di Cittadinanza, sebbene radicalmente modificato nei suoi criteri di accesso e di durata: soltanto sette mesi di erogazione. Al contrario, dal prossimo 1° aprile parte la nuova annualità di pagamenti relativi all’Assegno Unico e universale, a beneficio delle famiglie a carico dei lavoratori dipendenti, ma anche di pensionati e inoccupati; il rinnovo non sarà automatico ma presuppone la presentazione di una nuova domanda entro il 1° marzo, con l’eventuale corredo di un nuovo modello DSU dell’ISEE in caso di variazione del reddito durante il 2022.
D’altronde, i sostegni erogati, non sono soltanto indispensabili alle spese prodotte da ciascun figlio a carico, come nel caso dell’Assegno Unico o dei bonus asilo nido; il sostegno economico è spesso necessario per affrontare la retta dell’affitto di una casa, oppure per non venir meno all’impegno della restituzione sulla rata di un mutuo. Un tema quanto mai diffuso, in considerazione dell’impatto della crisi internazionale sull’economia, e dunque anche sulla richiesta di mutui.
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La curva dei finanziamenti erogati dagli istituti di credito è stata infatti penalizzata dal rialzo dei tassi di interesse voluto dalla Banca Centrale Europea nell’autunno scorso. A vantaggio, ovviamente, della richiesta degli affitti, a sopperire le necessità delle giovani coppie o altri, derivanti dalla prima abitazione. Nell’ambito dei mutui, della loro restituzione, il contesto familiare è altrettanto importante nel novero del rimborso del finanziamento.
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Non a caso, una circostanza estremante frequente è quella della cessazione del rapporto di coppia, avvenuta tramite divorzio, nel bel mezzo del pagamento rateale di un mutuo. Nell’attribuire la prosecuzione del rimborso alla banca, la normativa è chiara: entrambi i coniugi rispondono a pari condizioni del debito e pertanto la restituzione è a carico degli stessi. Nel caso di una separazione non consensuale, sarà il Giudice ad attribuire le quote sul pagamento delle rate.