Senza ricorrere a sofisticati investimenti, questo strumento consente di ottenere un interessante rendimento. Di cosa si parla
Da poche settimane si è chiuso un anno non certo facile, che ha messo alla prova la resistenza esistenziale, quanto economica di numerosi cittadini. Ma al netto di tutto è stato un anno che in alcuni contesti ha ricoperto particolare rilevanza. Si pensi al fatto che il 2022 ha segnato il centosessantesimo anniversario dalla fondazione di un’importante azienda – oramai Gruppo – quale è Poste Italiane.
Portatrici di una lontanta ed antica (o tradizionale) mission, ma al contempo rinnovata dal cambiamento della società di un Paese e degli strumenti di cui si è dotata, le Poste hanno superato sin dalle origini lo stereotipo dell’ufficio funzionale al puntuale servizio di recapito delle lettere e dei telegrammi da una parte all’altra dell’Italia. In fondo, è anche quel servizio che si accentua sotto le feste natalizie quando le famiglie fanno partire i plichi natalizi (appunto) con destinazione il domicilio di un loro componente oramai lontano, residente in un’altra città o in un’altra nazione.
Da subito, Poste Italiane ha acquisito la concessione – da parte dello Stato – sulla gestione dei piccoli e medi risparmi delle famiglie italiane. Una sorta di “patto” che queste ultime ancora rinnovano, consegnando alle forme di deposito postale le piccole somme che diverranno – come spesso avviene – i capitali dei figli quando saranno maturi e avranno raggiunto la maggiore età.
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Grazie alla garanzia sul rischio dei capitali offerta dallo Stato tramite la sua Cassa Depositi e Prestiti, alcuni strumenti di risparmio sono sopravvissuti ai tempi, ma in una veste del tutto nuova per merito della flessibilità ottenuta dalla tecnologia, consentendo al risparmiatore e utente di agire sulle sue somme con sempre maggiore autonomia; basta un tablet o l’app ufficiale da smartphone.
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Gli strumenti di risparmio annoverano gli “storici” libretti postali e i buoni fruttiferi. Questi ultimi, originariamente di durata trentennale, oggi sono definitivamente svincolabili una volta raggiunti i vent’anni; ma Poste mette a disposizione buoni con rendimento anche a medio e breve termine, ma con tutti i vantaggi di un buono postale: la tassazione agevolata del 12,50 per cento e il riconoscimento degli interessi già dopo un anno. Con i buoni postali 4×4, l’impegno della somma giunge fino a 16 anni; il rimborso può avvenire in qualsiasi momento, dopo 4, 8 e 12 anni (comprensivi del riconoscimento degli interessi maturati). Il rendimento lordo è pari al 3 per cento annuo. Scaduti 16 anni ed investito un capitale di 5mila euro, ad esempio, il rimborso netto alla scadenza equivale a 7.645,59 euro.