Ecco come funziona l’aiuto economico a sostegno delle neo famiglie alle prese con le regole elaborate per il nuovo anno. Di cosa si parla
Il 2022 appena lasciato alle spalle ha rappresentato un’infilata di mesi davvero peculiare, e purtroppo dai toni specificatamente drammatici. D’altronde, dalla fine dello scorso mese di febbraio, si sono susseguiti mesi senza precedenti fin dal secondo dopoguerra: la crisi europea sull’energia è entrata direttamente nelle case dei cittadini del vecchio continente – italiani compresi – e ha gettato la nota scure dei costi gonfiati delle bollette relative alle utenze domestiche.
Su questo sfondo, a risentirne sono stati i bilanci delle famiglie a carico dei lavoratori e dei pensionati in difficoltà, alle prese con condizioni di povertà pregressa, oppure dal progressivo impoverimento sopraggiunto in questo frangente. I contesti di tali soggetti sono divenuti oggetto dell’odierna legge di bilancio recentemente varata. Due terzi dei fondi stanziati, infatti, sono messi a disposizione per due filoni di intervento a favore dei sopracitati: la proroga di sei mesi sul distacco delle utenze domestiche per salvaguardare il passaggio della stagione invernale; l’innalzamento del tetto reddituale ISEE a favore delle famiglie numerose.
Con il nuovo anno, le iniziative previdenziali permettono ai nuclei familiari, a diverso titolo, di usufruire di misure di sostegno economico ad hoc. Alcune di esse sono state ereditate dagli effetti economici del precedente anno e dunque, tramite l’ultima manovra di bilancio, coinvolte nel passaggio della fase di rinnovo. Sebbene in forma estremamente ridotta, tale proroga ha riguardato anche il Reddito di Cittadinanza, da beneficiare soltanto per sette mesi.
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Nuova proroga, invece, per l’Assegno Unico e universale a beneficio delle famiglie dei lavoratori dipendenti ma non solo (anche di inoccupati e pensionati). Dal 1° aprile prossimo scatta la nuova annualità per i nuovi nuclei familiari richiedenti e per quelli che presenteranno la domanda di rinnovo entro il 1 marzo 2023. Se nel corso del 2022 è avvenuta una variazione del reddito che ha comportato la ricollocazione nel relativo scaglione reddituale, sarà opportuno corredare la domanda con un nuovo modello DSU della dichiarazione ISEE.
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Ma ancora per i nuclei con a carico bambini fino all’età di tre anni, torna anche quest’anno l’opportunità di richiedere il bonus asilo nido. Il contributo per sostenere le spese concernenti le rate degli asili nido privati o pubblici, o in alternativa per coprire il supporto domiciliare per i bimbi affetti da gravi patologie, raggiunge il tetto pari a 3mila euro annui (con erogazioni mensili) se il reddito familiare indicato nell‘ISEE “minorenni” non supera i 25mila euro all’anno; si riduce 2.500 euro annui fino a 40mila euro reddituali; oltre 40mila, il bonus annuo è pari a 1.500 euro. Per tutte queste famiglie, i ratei mensili che dividono le suddette quote sono undici, non dodici.