Decisa la proroga dello strumento per sostenere il mantenimento dei figli da parte di questi genitori. Di quale aiuto si sta parlando
Diverse misure di sostegno economico fornite dallo Stato attraverso le contestuali decisioni concretizzatesi per decreti legge, hanno visto esaurire i propri effetti con lo scadere del 2022. D’altronde si parla di fondi erogati in un ambito storico particolarmente delicato e ancora oggi suscettibile della perdurante crisi internazionale; il riferimento non è legato soltanto ai cosiddetti bonus da 200 e 150 euro, quale contributi alle spese dei rincari delle bollette, ma alle vere e proprie misure di assistenza al reddito.
La crisi economica derivata dal declino europeo dell’energia ha colpito – includendo l’Italia – le famiglie dei lavoratori e dei pensionati in difficoltà, già fagocitate dalle condizioni di una povertà pregressa oppure date da un progressivo impoverimento innescato dalla fine dello scorso febbraio, allo scoppio del conflitto russo-ucraino. Tali soggetti sono dunque stati posti al centro dell’attenzione dell’ultima legge di bilancio approvata.
Mentre alcuni supporti sono stati pesantemente rivisti, come il Reddito di Cittadinanza, ridotto nei suoi criteri di durata a soltanto sette mesi (contro i diciotto mesi rinnovabili), altre misure sono passate col nuovo anno alla fase di rinnovo: è il caso dell’Assegno Unico e universale per le famiglie dei lavoratori dipendenti (ma anche per quelle dei pensionati e degli inoccupati). Dal 1° aprile 2023, si apre infatti la nuova annualità per l’erogazione degli importi per ciascun figlio minorenne o disabile.
LEGGI ANCHE: Saldi, dove trovare le migliori offerte anche on line
Oltre i nuovi nuclei richiedenti, sono le famiglie che hanno beneficiato dei sostegni fino allo scorso dicembre a poter presentare la domanda di rinnovo all’INPS, entro il termine del 1° marzo prossimo. Nel caso si sia verificata nel corso dello scorso anno una variazione del reddito tale da aver modificato il relativo scaglione determinante l’importo dell’assegno, è necessario allegare un nuovo modello DSU per la comunicazione ISEE.
LEGGI ANCHE: Quanto puoi guadagnare oltre la pensione con lavoro extra
Come è noto, l’AUU è stato approntato altresì per i nuclei familiari di genitori separati. Per questi ultimi, inoltre, il 2023 eredita anche il cosiddetto bonus genitori separati, pari a 800 euro mensili. Il reddito richiesto per accedere al sostegno dev’essere inferiore o pari a 8.174 euro (reddito nell’anno della domanda); in alternativa, fa fede la riduzione o la sospensione dell’attività lavorativa, sopraggiunta dall’8 marzo 2020 e protrattasi per almeno 90 giorni. E ancora, il bonus viene assegnato altresì a coloro che non hanno ricevuto l’assegno di mantenimento o è stato erogato parzialmente tra l’8 marzo 2020 e il 31 marzo 2022. La durata del contributo è pari ad un anno, riservata anche ai genitori separati con a carico figli maggiorenni portatori di handicap grave.