In queste Regioni, l’INPS ha effettuato esborsi straordinari relativi al sostegno economico per le famiglie. Dove sono avvenuti
Se da un lato lo scorso anno ha rappresentato un’infilata di mesi drammatici a partire dalla fine di febbraio, a causa dello scoppio del conflitto bellico nel cuore del vecchio continente, trascinandolo nella peggiore crisi energetica dal secondo dopoguerra, dall’altra, in Italia, difficilmente si è vista una campagna di erogazione straordinaria di sostegni economici a favore dei cittadini e delle famiglie più svantaggiate.
Ultima soltanto per ordine cronologico ma non per importanza, la stessa legge di bilancio ultimamente approvata ha gettato sul piatto ben due terzi del fondi statali resi disponibili dalla manovra per investirli su filoni di intervento concernenti l’aiuto sotto il profilo finanziario ad appannaggio dei cittadini in difficoltà con il rincaro delle bollette, ma soprattutto dei contesti familiari, specie se si tratta di “famiglie numerose”.
Assegno unico, l’INPS ha sborsato di più in queste Regioni
Da poco aperto il sipario sul nuovo anno, lo stesso 2023 ha ereditato diverse misure economiche, le quali hanno esaurito gli effetti delle previsioni di stanziamento 2022 ma che si affacciano ora – ancora una volta per inclusione nella legge di bilancio – alle prassi di rinnovo per i mesi a venire. Si tratta tanto di alcuni bonus, dove il focus in oggetto è rappresentato dai nuclei familiari di diverso ordine (bonus maternità, bonus asilo nido), quanto dei sostegni più strutturali.
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Non è escluso nemmeno il Reddito di Cittadinanza, sebbene, come è noto, il 2023 è il suo ultimo anno e l’aiuto economico ha subito radicali modifiche nei criteri di accesso e di durata, con le erogazioni ridotte a sette mensilità; indenne invece la Pensione di Cittadinanza. Ma è l’Assegno Unico e universale a rinnovare, nella sua integrità, l’appuntamento, nell’annualità in partenza dal prossimo aprile.
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Le domande per le nuove famiglie a carico dei lavoratori dipendenti che le domande di rinnovo devono essere presentate entro il 1° marzo 2023. Ad esse, sono corredati i modelli DSU della comunicazioni ISEE, utili – specie per coloro che rinnovano la prestazione – ad evitare errori e il rischio di ricevere la quota minima di 50 euro al mese per ogni figlio (automatica in assenza di ISEE). Il 2022 ha disegnato una disomogenità delle richieste di AUU lungo la penisola: la regione Lombardia è prima con il 17 per cento dei figli totali richiedenti; seguono distaccate Campania (10 per cento) e Lazio (9,4 per cento). In coda, Basilicata (0,9%), Molise (0,5%) e Valle D’Aosta (0,2%). A livello nazionale, il totale è rappresentato da 9,1 milioni di figli beneficiari per 11,1 miliardi di euro distribuiti.