Parliamo oggi di un argomento molto scottante e da sempre molto in voga: la successione, ma soprattutto quanto si paga.
E’ un iter, questo, senz’altro molto conosciuto: quando, infatti, viene a mancare un nostro familiare, si apre in automatico tutta una procedura che ha l’obiettivo di trasferire i suoi beni a quelli che vengono considerati i suoi eredi. Questi possono dei familiari, in base a una linea di successione, ma anche degli amici o altre persone designate dallo stesso defunto.
Quello su cui, nello specifico, abbiamo deciso di focalizzarci noi di PensioniOra però non è la successione in generale, quanto più quella che riguarda il trasferimento di un immobile al momento della morte di una persona a noi cara. In particolare, dunque, cerchiamo di scoprire quanto può venirci a costare questo iter e in base a quali criteri. Per saperne di più, non dovete fare altro che continuare a leggere insieme a noi.
Come già detto prima, per poter parlare di successione c’è bisogno di due criteri fondamentali: il primo è, purtroppo, che una persona a noi cara venga a mancare; il secondo, invece, è stabilire chi sono i legittimi eredi designati, che solitamente sono familiari ma possono anche essere degli amici o persone care. A questo punto, come ben sappiamo, tra i beni che si possono trasferire figurano certamente le abitazioni: ma quanto costa prendere possesso di una casa come erede?
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Ebbene, in questo caso la prima cosa da specificare è che per poter entrare in possesso di quella che è a tutti gli effetti la nostra eredità, dobbiamo versare il pagamento di una tassa di successione. Questa può variare in base a quelli che sono i vari gradi parentela: ad esempio, questa è corrispondente al quattro per cento per i coniugi o parenti di linea diretta rispetto a quanto eccede dal valore di un milione di euro. Al sei per cento per i fratelli su quello che eccede rispetto a cento mila euro ma anche per i parenti di terzo grado. Infine, l’otto per cento per tutti coloro che sono considerati altri soggetti.
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