Di fronte ad una disposizione errata, questa è la procedura da seguire per non perdere la somma indicata nel trasferimento. Di cosa si tratta
Non sono passati molti giorni da quando, ancora albergati nel vecchio anno, molte persone alimentavano la famigerata corsa ai regali di Natale. Impegnando – come da comportamenti diffusi – interi fine settimana e scampoli di tempo libero nei giorni feriali, tra le arterie dello shopping urbano e nei centri commerciali; il tutto, funzionale per assecondare la convenienza di un dono apprezzato e allo stesso tempo, entro i limiti del budget personale stanziato.
In quei particolari giorni che precedono le feste, ma non molto di più che nei giorni ordinari, i titolari – quali lo sono pressoché tutti – di un conto corrente ha reso particolarmente effervescente l’attività di movimentazione della propria giacenza. C’è appunto che ha impegnato per settimane la carta bancomat alle prese con il ricorrente passaggio sul dispositivo POS; altri, eventualmente, hanno trovato opportuno fare bonifici per donare somme ai propri figli o ad un familiare in condizioni svantaggiate.
La tenuta di un conto corrente comporta che si presti attenzione tanto alla giacenza che in effetti lo alimenta, quanto ai costi della gestione che periodicamente vengono addebitati e che risaltano tra le uscite dell’estratto conto. Tra gli importi in negativo vi sono alcuni meno cadenzati rispetto ad altri, anzi decisamente contestuali all’azione del correntista; ovverosia quella cifra legata ad un pagamento; in altri termini, la commissione dovuta all’istituto di credito legata all’inoltro di un bonifico di pagamento.
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Il bonifico on line prende oggigiorno sempre più piede rispetto al bonifico per cassa, ma entrambi sono accomunanti dall’incorrere dell’intestatario di pagamento di commettere un errore nella compilazione del bonifico e di accorgersene soltanto una volta inoltrato. Insomma, si aver sbagliato l’IBAN o il nome del beneficiario, l’importo, o aver specificato una causale non pertinente.
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Insomma, c’è bisogno di procedere alla revoca del bonifico effettuato. Di solito, la rischiesta può essere inviata entro 24 ore dalla disposizione, ed ottenere dunque l’annullamento del trasferimento della somma. In alcuni casi, ciò è possibile anche a bonifico bancario già inoltrato: se ne occupa l’istituto bancario stesso, il quale tenta un recall in accordo con il beneficiario e il suo istituto. Non tutti i bonifici sono revocabili; i bonifici irrevocabili, infatti, senza alcuna possibile di annullamento, sono ad esempio quelli legati all’addebito della rata del mutuo.