Il governo Meloni ha modificato le regole per il 2023 per quanto riguarda il Superbonus edilizio: ecco tutte le novità
La Legge di Bilancio 2023 messa a punto dal governo Meloni ed approvata da Camera e Senato lo scorso 30 dicembre porta delle modifiche sostanziali allo scenario socio – economico italiano. Sono più di 600 gli emendamenti approvati che interessano, ovviamente, gli italiani e soprattutto quelli relativi a pensioni, incentivi e bonus.
Tra i vari bonus, il governo Meloni ha prorogato quello relativo al Superbonus per tutto il 2023 anche se con delle modifiche. Innanzitutto l‘agevolazione passa al 90% mentre resta del 110% solo nel caso dei condomini se la Cilas è stata presentata entro il 25 novembre dello scorso anno previa approvazione dell’assemblea o se è stata presentata dopo tale data ma comunque entro il 31 dicembre scorso.
Quello che riguarda l’agevolazione che passa dal 110% al 90% non è però la sola novità per quanto riguarda il Superbonus nel 2023. Il bonus scenderà al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. La stessa regola vale anche per tutti gli edifici plurifamiliari con le norme simili a quelle condominiali mentre per ville e case indipendenti, invece, il 110% si potrà ottenere fino al prossimo 31 marzo soltanto se alla data del 30 settembre scorso erano già stati completati almeno il 30% dei lavori.
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Per ottenere il 90%, però, i lavori dovevano iniziare dopo il 30 settembre 2022 ma se si tratta di una prima casa e il reddito complessivo non supera i 15mila euro l’anno se ci vive una sola persona. Il reddito sale a 30mila per il complessivo di due componenti, 37.500 lordi per tre persone etc. C’è poi un solo caso particolare per avere l’esenzione al 110% fino al 2025: l’immobile deve trovarsi in zona sismica e ha subito problematiche dal 2009 in poi.
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Fino a tutto il 2023, invece, sarà valido il 110% sugli edifici gestiti dall’Istituto Autonomo Case Popolari (Iacp) ma solo se il 30 giugno scorso erano già stati completati i lavori fino al 60%. Infine un’ultima novità riguarda la cessione del credito, migliorata e semplificata già con il governo Draghi.
Dopo aver ceduto la prima volta il credito, ci sarà sempre l’obbligo di nuovi passaggi esclusivamente verso banche, finanziare e assicurazioni. Arrivati al quarto passaggio, quindi, l’istituto bancario ha il diritto di cedere i crediti ai proprio clienti e alle partite Iva. In questo modo si intende rendere maggiormente fruibili i cassetti fiscali bancari così da permettere di avere un buon margine fondamentale per dare l’ok a nuove cessioni, cosa che non era possibile in passato.