Anche per il nuovo anno sono tante le persone che, seppur disabili, non potranno percepire la pensione di invalidità
In Italia sono tantissime le persone che soffrono di una qualche disabilità anche grave. Il governo non ha mai lasciato indietro queste persone garantendo loro forme di assistenzialismo che vanno da una prestazione economica a varie esenzioni. La pensione di invalidità rientra proprio in queste misure.
Sfortunatamente, però, non a tutti gli invalidi è concesso di andare prima in pensione, ma solo a coloro che hanno determinati requisiti sanitari, amministrativi e anagrafici. La normativa previdenziale prevede una possibilità di pensionamento molto interessante per i lavoratori invalidi ma, come detto, non è una misura che spetta a tutti.
Pensione invalidità: ecco chi non potrà averla nel 2023
Anche per il 2023 non potranno avere la pensione di invalidità coloro che hanno una percentuali di invalidità inferiore all’80%; non hanno maturato almeno 20 anni di contribuzione assicurativa e previdenziale; coloro i quali sono dipendenti del settore pubblico o lavoratori autonomi.
LEGGI ANCHE: Contratti determinati | Novità per tutti nel 2023
Non potranno avere la pensione di invalidità nemmeno coloro che non sono iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) oppure alla Gestione Separata INPS o alle forme sostitutive dell’AGO (Circolare INPS n. 82/1994); gli uomini con meno di 61 anni; le donne con meno di 56 anni.
Ancora sono esclusi gli uomini non vedenti che hanno meno di 56 anni di età e meno di 10 anni di contribuzione assicurativa e previdenziale; donne non vedenti con meno di 10 anni di contribuzione assicurativa e previdenziale. Ricordiamo, comunque, che per ottenere la pensione di invalidità bisogna avere il certificato di attestazione fatto da una Commissione Medica dell’ASL integrata da un medico dell’INPS.
LEGGI ANCHE: Superbonus | Regole e scadenze per il 2023
Gli interessati possono richiedere la pensione di invalidità facendo apposta domanda sul sito INPS attraverso le apposite credenziali SPID, CIE o CNS o tramite CAF e Patronati. Per accedere a questo tipo di pensione, è prevista una finestra mobile di 12 mesi: dal momento della presentazione della domanda si inizierà a percepire l’assegno dopo un anno. Per quanto riguarda invece l’importo della prestazione, questo viene calcolato in base alla data in cui hai iniziato a lavorare, quindi in base al metodo retributivo, contributivo o misto.