Cominciano a partire le novità introdotte dal nuovo Governo Meloni, anche per il mondo del lavoro e dei contratti a riguardo
Come è ben facile sapere, chi ha un impiego con un contratto a tempo determinato, con relativo pagamento non proprio soddisfacente non si sentirà mai tranquillo. La condizione di un accordo a tempo limitato, porterà sempre i lavoratori a cercare ben altro che possa garantire un lavoro fisso.
Il nuovo Governo Meloni, però, vuol cambiare ciò che ha fatto in precedenza il partito di 5 Stelle, di Giuseppe Conte, e per quanto riguarda gli impiegati a tempo determinato, per come scrive il Messaggero “ci saranno estensioni di un altro anno se si raggiungeranno nuovi accordi su quelli collettivi”.
Obiettivo del nuovo Governo e dei suoi Ministri, è quello di comportare nuove riforme, nel mondo del lavoro. Soprattutto, per il Decreto Dignità, che fu introdotto da 5 Stelle. Il Decreto Dignità è incentrato sui contratti a termine, ed è insito nel nome del decreto: a voler essere salvaguardato è il diritto, per il lavoratore, alla dignità lavorativa per giungere ad un tempo di lavoro fisso.
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Obiettivo del Ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, è quello di prorogare a 12 mesi in più il contratto di lavoro di quanto verrà discusso e approvato sui contratti nazionali, territoriali e con le aziende. Superare quindi quei vincoli che limitavano un contratto che durava solamente 12 mesi, senza sapere se fosse stato rinnovato o meno.
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Se questa riforma, verrà dunque approvata, ci saranno anche ulteriori vincoli inseriti nei contratti nazionali, aziendali e territoriali. Spetterà solamente a chi emetterà i contratti giustificare le dovute estensioni temporali.
Secondo il sottosegretario del Lavoro Claudio Durigon, invece l’obiettivo è quello di “dare maggiore libertà e riproporre la contrattazione collettiva per i lavoratori”.
Ma quali saranno i cambiamenti previsti? Si prevedono dalle informazioni ai congedi retribuiti alla durata delle ferie, dall’orario lavorativo ai termini dei periodi di prova. Queste informazioni, dovranno essere gestite direttamente dalle aziende che chiuderanno i contratti per i propri lavoratori, col rischio di essere multate per una cifra di 5.000 euro. Inoltre, verranno anche discusse, gestioni per possibili nuove assunzioni; il cumulo di impieghi; la possibilità per un anziano, di ottenere un lavoro, con condizioni più stabili.