In data 10 gennaio 2023 il decreto del Governo Meloni pone una svolta sui carburanti: cosa accadrà d’ora in poi
Con l’arrivo di gennaio e il conseguente stop agli sconti sulle accise, i carburanti come diesel e benzina hanno visto aumentare spropositatamente il costo a litro. Si è passati da una media di circa 1.6€ a lt a vette che sfiorano o, addirittura, superano i 2€ a lt. Questo ha fatto sì che a Palazzo Chigi si toccassero alte punte di tensione, sia con l’opposizione che tra la maggioranza, per via di inadeguate misure di contrasto alla situazione suddetta.
Dunque, Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti hanno messo a punto un decreto in tempi record, la cui bozza non è passata nemmeno per il pre-consiglio. Tale mossa pare abbia fatto infuriare il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il quale avrebbe detto: “Queste cose ve le fate voi – riferendosi a Meloni e Giorgetti – non mi immischiate”. Lo stesso, però, ha smentito tutto ciò e si è detto perfettamente allineato.
Con il nuovo decreto del Governo Meloni in tema di carburanti, in primis si introduce l’obbligo di trasparenza sul prezzo ai distributori. In sostanza, i gestori dovranno esporre cartelli con il prezzo medio nazionale stabilito del Ministero dell’Ambiente. In caso contrario, saranno previste sanzioni comminate dal prefetto. Viene disposta anche una norma riguardante il tetto agli aumenti del costo del carburante in autostrada.
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Per dare un’idea più dettagliata ai cittadini, dato che in molti sono all’oscuro di ciò, è bene sapere che sono tre gli elementi che compongono il prezzo finale di un determinato carburante: costo della materia prima; Iva e accise; margine lordo che va a determinare i guadagni.
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Non sono solo queste le novità, perché, nonostante non sono previsti tagli delle accise, vengono introdotti buoni benzina per il primo trimestre del 2023 dal valore limite di 200 euro, i quali saranno inseriti direttamente in busta paga. Tale somma non andrà a fare cumulo sulla formazione del reddito dipendente.