Per garantirsi la protezione dai sospetti e dalle verifiche prima della banca e poi dell’Erario, è bene apporre questa dicitura. Di cosa si tratta
Meno di un mese fa, numerosi italiani erano alle prese con la corsa ai regali, in pieno periodo natalizio. Numerosi, ma non certo tutti; i più fortunati, dopo un anno dai toni drammatici, vissuti nella cornice della crisi energetica che persiste tutt’oggi in Europa. Nel corso dei mesi, dunque, gli ultimi governi hanno provveduto all’erogazione di sostegni economici straordinari a sostegno dei redditi più deboli.
Ad ogni modo, tra i protagonisti dell’ampia politica di supporti rilasciati per contribuire alle spese degli incrementi delle bollette dell’energia di casa, sono da annoverarvi proprio i conti correnti. Gli stessi che hanno ospitato il passaggio dei bonus da 200 e 150 euro nei confronti dei lavoratori e dei pensionati più in difficoltà, colpiti da condizioni di povertà pregressa o dal graduale impoverimento dei bilanci domestici.
Il conto corrente di una larga fetta di intestatari annovera la rivalutazione ISTAT di determinate prestazioni INPS, ancora una volta a fronte dell’inflazione che già dal nuovo anno si presenta con una previsione di un rialzo a due cifre percentuali. Ad ogni modo, la giacenza in banca o all’ufficio postale rappresenta una condizione imprescindibile per la società contemporanea.
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Tuttavia oggi vi sono delle valide alternative – anche se costruite su un modello limitato del conto corrente – quali il conto deposito (dalle limitate opzioni di movimentazione) e, non ultima di importanza, la carta prepagata ricaricabile, come la PostePay Evolution, che grazie all’IBAN associato, può essere “ricaricata” altresì tramite versamenti e bonifici di pagamento, oltre alla funzione di prelevamento presso lo sportello automatico ATM.
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Il conto corrente, che spesso le giovani coppie decidono di aprire cointestato per evitare la “doppia” spesa di gestione relativa a due conti, è sempre più coinvolto nelle transazioni giornaliere. Non si tratta solamente dei pagamenti elettronici presso i negozi o nell’e-commerce, ma anche in virtù della esigenza di aiutare dei familiari – o semplicemente donare una somma – che si trovano in difficoltà economiche o lavorative. Ebbene, si ricorre ovviamente al bonifico. Tale strumento è oggetto frequente delle verifiche amministrative e fiscali, le quali prendono in considerazione somme e ricorrenza dei trasferimenti. Il rischio è che si celino pagamenti “a nero” per servizi non dichiarati. Insomma, per un figlio è bene speficare nella causale che si tratta di una “regalia”, qualora si tatti di un modesto importo; certo, se quest’ultimo supera i diecimila o ventimila euro, è consigliabile recarsi da un notaio per la stesura di un scrittura privata relativa ad una donazione, regolarmente registrata.