Per alcuni lavoratori i sospirati aumenti nella busta paga si fanno attendere ormai da tempo, quali categorie sono
Gli incrementi dei prezzi al consumo stanno incidendo sul tenore di vita di milioni di italiani lavoratori autonomi quanto dipendenti. In particolare diverse categorie sono in attesa dei rinnovi dei contratti nazionali di lavoro, o quanto meno degli aggiornamenti previsti dalle norme, da diversi anni.
La situazione economica del Paese in questo inizio di anno non sta dando particolari segnali di miglioramento. Al contrario, si teme che gli aumenti, spesso di carattere speculativo legati al prezzo dei carburanti, possano riaccendere un’ulteriore fiammata inflazionistica dopo i rincari registrati negli ultimi mesi in tutti i settori merceologici. Si tratterebbe di colpo durissimo per i bilanci di famiglie e piccole imprese.
Le categorie in attesa dei rinnovi previsti dai contratti collettivi nazionali sono il Commercio, Servizi, Terziario, poi la Sanità con il personale medico, la Scuola, le Funzioni centrali della Pubblica Amministrazione, la Vigilanza privata. proprio quest’ultima categoria attraversa la situazione più complessa con un’attesa dei rinnovi contrattuali del lontano 2016. Gli incontri tra le parti sociali per ridiscutere delle situazioni sono in programma proprio in questi giorni, a partire con il settore Vigililanza.
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Seguiranno poi gli incontri tra Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) e rappresentanze sindacali per i contratti della Scuola, della sanità con i medici e delle Funzioni centrali. Per la Scuola si tratta di completare il percorso normativo dei contratti relativi al triennio 2019-21, dopo i primi aumenti pre natalizi. Attesa un po’ più lunga per Funzioni centrali e medici, categorie i cui contratti sono tuttavia in via di definizione con il riconosciemento degli arretrati per gli anni scorsi.
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Infine per quanto riguarda il Commercio, si parla di un bonus una tantum in busta paga di 350 euro nei mesi di gennaio (200 euro) e febbraio (150 euro). Mentre da aprile ci sarebbe un aumento di 30 euro lordi al mese, un acconto sugli incrementi dei tabellari minimi ancora da stabilire ma previsti dalle parti sociali. Non resta quindi che attendere e verficare che gli accordi vegano rispettati nei tempi e nelle modalità dichiarate dalla parti sociali.