Sono questi i soggetti che avranno diritto a ricevere gli importi del sostegno familiare relativi allo scorso anno. Di cosa si sta parlando
Ad iniziare dallo scorso anno, l’ambito della previdenza ha prodotto un buon numero di misure per salvaguardar i contesti familiari più critici, ma non solo. L’esperienza della emergenza sanitaria da Coronavirus ha lasciato strascichi nel tessuto sociale con lacerazioni trasversali tutte da ricucire. Tali aiuti strutturali messi in campo dagli ultimi governi hanno visto i loro effetti esaurirsi proprio con la fine del 2022.
Perlomeno ci si riferisce ai fondi stanziati ed erogati nell’arco della competenza dell’anno appena trascorso, un anno non certo facile che ha richiesto uno sforzo assistenziale straordinario da parte delle istituzioni, nella cornice della ben nota crisi internazionale. I rincari sui costi energetici delle bollette domestiche e la perdurante corsa dell’inflazione hanno contribuito a erodere i bilanci delle famiglie di lavoratori e pensionati in difficoltà, immersi in un contesto di povertà pregressa oppure di progressivo impoverimento.
Assegno unico, arrivano le somme arretrati per i richiedenti 2022
L’ultima legge di bilancio di recente approvata ha messo al centro dei suoi obiettivi di supporto i suddetti soggetti, operando sulle circostanze di crisi che coinvolgono il settore energetico e l’aumento generalizzato della spesa sui beni di consumo. Dalla proroga di sei mesi sul distacco delle utenze – salvaguardando le famiglie dal passaggio della stagione invernale – all’innalzamento del tetto reddituale ISEE per l’accesso ai bonus bollette da parte delle famiglie numerose; questi riguardano gli interventi principali che investono due terzi delle risorse complessive della manovra.
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Se gli effetti economici del 2022 sono – appunto – venuti meno, gli strumenti ad essi correlati sono passati sotto al vaglio delle nuove previsioni di spesa, sancendo il definitivo rinnovo per l’anno appena aperto. Per alcuni si è aperto un processo di riforma per alimentare un razionamento dei fondi delle casse statali; si pensi in tal senso al Reddito di Cittadinanza, la cui erogazione è stata notevolmente ridotta nella durata (soltanto sette mesi). Per altre misure, si apre la nuova campagna di pagamenti: come quella inaugurata dall’Assegno Unico e universale.
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Fino al 1° marzo, infatti, i nuclei dei lavoratori dipendenti – ma anche di inoccupati e pensionati – potranno presentare all’INPS la domanda di rinnovo, eventualmente corredata del nuovo modello DSU dell’ISEE se nel 2022 è occorsa una variazione del reddito che abbia spostato la collocazione nei relativi scaglioni. La prossima annualità scatterà dal 1° aprile 2023. Ma ancora per il mese di gennaio, sull’AUU, l’INPS effettuerà i pagamenti in base alle vecchie liste degli aventi diritto. Da venerdì 13 gennaio, partono gli accrediti degli arretrati nei confronti di chi ha inoltrato la richiesta di AUU nel 2022 e che, ad oggi, non ha ricevuto le mensilità antecedenti al dicembre scorso.