La pensione di invalidità civile spetta agli invalidi parziali con riduzione della capacità lavorativa: i casi di sospensione e di revoca
La pensione di invalidità civile è una prestazione di assistenza economica, versata dall’Inps alla seguente categoria di soggetti:
– con inabilità lavorativa totale (100%) e permanente (invalidi totali),
– in condizioni di bisogno economico,
– con reddito personale non superiore a 17.050,42 euro per gli invalidi totali, ciechi civili e sordomuti e 5010,20 euro per gli invalidi parziali e minori,
– residenti in modo stabile in Italia.
Gli aventi diritto possono godere dell’assegno mensile per ben 13 mensilità a partire dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della richiesta. Nel 2022 la somma corrisposta è stata pari a 291,69 euro mensili. Inoltre, per poter beneficiare di tale sussidio è necessario avere un reddito personale annuo non superiore a 17.050,42 euro.
In alcuni casi si potrebbe perdere il diritto alla pensione di invalidità civile. Per poterne godere, infatti, è fondamentale rispettare alcuni obblighi. Uno di questi consiste nel sottoporsi alla visita di revisione ad opera dell’Inps. Si tratta di un controllo in cui si accerta la permanenza delle condizioni patologiche, trascorsi un numero determinato di mesi.
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Per la convocazione a visita il cittadino riceve una lettera, con posta prioritaria, contenente l’invito ad allegare la propria documentazione sanitaria. L’interessato può anche avvalersi della valutazione sugli atti. In tal caso, la commissiona medica farà un accertamento sulla base di questi. É fondamentale, però, che si tratti di una documentazione sanitaria che permetta una valutazione obiettiva. In assenza, si procede con una visita di revisione e, qualora l’interessato abbia un impedimento a presenziare, deve inviare un’apposita giustificazione per motivi amministrativi o sanitari. L’assenza non giustificata causerà la sospensione cautelativa dell’assegno. Poi, trascorsi 90 giorni dall’avviso di sospensione si procede alla revoca definitiva della prestazione.
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Un altro caso in cui si rischia la revoca della prestazione si verifica qualora il soggetto beneficiario non dimostri di possedere un reddito inferiore alle soglie imposte per legge. Infine, l’avente diritto perde il sussidio anche nell’ipotesi in cui dalla visita di revisione si accerti un miglioramento delle condizione di invalidità.