Il Reddito di Cittadinanza sarà in vigore anche per il 2023 ma le regole per la misura sono cambiate: ecco come
Il governo Meloni, nella Legge di Bilancio 2023 approvata lo scorso 30 dicembre da Camera e Senato, ha messo a punto tutte le riforme per il nostro Paese che sono valide a partire dallo scorso 1° gennaio. Tra i circa 600 emendamenti che compongono la Legge ce ne sono molti che riguardano vari incentivi e, tra questi, figura il Reddito di Cittadinanza.
Giorgia Meloni, per quanto riguarda questa misura, ha detto sin dai tempi della campagna elettorale di volerlo modificare e poi eliminare totalmente ed è questo quello che accadrà nel corso dei prossimi anni. Innanzitutto il RdC sarà corrisposto solo per 7 mesi nel 2023 e poi sparirà del tutto nel 2024 per lasciare il posto ad altre forme di assistenzialismo.
Reddito di Cittadinanza: attenzione a questo errore, costa caro
Nel 2023 il RdC sarà erogato agli occupabili per sole 7 mensilità non rinnovabili mentre non ci saranno limiti per quanto riguarda gli over60, le famiglie numerose ed i disabili. Per occupabili, lo ricordiamo, si intendono tutte quelle persone che hanno tra i 18 ed i 59 anni e sono abili al lavoro.
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Queste persone, poi, dovranno rispettare il nuovo obbligo di formazione, prendendo parte a percorsi di riqualificazione professionale per avvicinarsi al mondo del lavoro. I beneficiari saranno infatti tenuti a seguire un percorso di formazione o riqualificazione professionale di 6 mesi in modo da facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro. Nel caso di mancata frequenza al programma assegnato si perde il diritto alla prestazione.
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Il RdC sarà revocato a chi non accetta la prima offerta di lavoro presentata, per la quale viene meno il requisito di congruità. Un emendamento al testo della Manovra, approvato durante l’iter parlamentare, inoltre ha previsto l’eliminazione del requisito di congruità dell’offerta di lavoro.
Infine, per i datori di lavoro che assumono percettori del reddito di cittadinanza è previsto un esonero contributivo di 8.000 euro annui. Come detto, poi, il RdC sarà abolito dal 2024, quando sarà individuato uno strumento di sostegno alla povertà e alle condizioni di esclusione ma anche uno strumento che, invece, abbia la possibilità di promuovere l’inclusione lavorativa.