Per calcolare l’Isee si deve calcolare tutto il patrimonio mobiliare senza escludere nussun elemento
L’Isee è ormai un indicatorre determinante nella verifica e nella definizione della situazione e condizione economica di un nucleo familiare. Mediante esso si ottengono servizi e agevolazioni dalla amministrazioni pubbliche nazionali (dalle Università all’Inps) quanto da quelle locali (dai Comuni alle Regioni). Nel suo calcolo sono presi in considerazione tutti gli elementi che contribuiscono a determinare con esattezza un quadro dettagliato della situazione economica di una famiglia.
Non va confuso con la dichiarazione dei redditi, infatti nell’Indicatore della situazione economica equivalente incidono altri elementi dal numero dei componenti del nucleo familiare, alla presenza di disabili, dall’eventuale canone di affitto al patrimonio immobiliare e mobiliare.proprio a questo riguardo vanno evidenziate alcune particolarità.
Tra le varie voci che si devono tener presenti nella preparazione dell’Isee vi sono anche tutti i titoli, i conti, libretti eccetera che contribuiscono a formare il patrimonio mobiliare della famiglia. Quindi non vanno dimenticati tutti i prodotti che in qualsiasi modo consentono una forma di risparmio e di investimento di capitali. Buoni fruttiferi, azioni, obbligazioni per fare degli esempi, sono importanti tanto i semplici conti correnti.
Di questi elementi, che costituiscono il patrimonio mobiliare, fanno parte a pieno titolo, come indicato dalla giurisprudenza tributaria, anche le carte prepagate che abbiano associato un iban o meno, al pari di tutti gli altri strumenti o titoli finanziari. Le carte prepagate con iban sono assimilate ai conti correnti e quindi vanno certamente dichiarate ai fini Isee, con l’indicazione del saldo e della giacenza media.
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Anche una carta prepagata semplice senza un iban associato va assolutamente inserita nei calcoli della situazione patrimoniale mobiliare, in quanto risulta anch’essa uno strumento finanziario e quindi da segnalare. Attraverso i controlli incrociati non è possibile celare una carta intestata a proprio nome, quindi conti correnti postali e bancari, così come carte prepagate con iban e senza, depositi di risparmio, libretti postali eccetera devono essere dichiarati.
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La mancata dichiarazione viene segnalata dal sistema di controlli e se non si provvede immediatamente a correggere gli errori, si richia una sanzione amministrativa pari a 3 volte all’agevolazione economica ricevuta con il l’Isee non veritiero e compresa tra 5.164 euro e 25.822 euro.