Uno dei motivi più ricorrenti che spinge una coppia al divorzio è il tradimento: cosa rischia il traditore e quali sono le conseguenze della sua condotta
Il divorzio rappresenta lo scioglimento del vincolo matrimoniale ed è disciplinato dalla legge n. 898 del 1970. Può essere richiesto su accordo dei coniugi oppure su proposta di uno solo. Nella prima ipotesi si parla di divorzio consensuale e nella seconda di divorzio giudiziale.
Per poter attivare il divorzio o la cessazione degli effetti civili del matrimonio, le parti possono sfruttare alternativamente:
– la sentenza di separazione passata in giudicato, se la separazione deriva da un procedimento giudiziale;
– il decreto di omologa della separazione consensuale;
– l’accordo di cui alla negoziazione assistita;
– la doppia dichiarazione innanzi all’ufficiale dello stato civile.
Inoltre, il divorzio produce alcuni effetti come l’obbligo di corresponsione dell’assegno di mantenimento dell’ex coniuge nei confronti di quella meno abbiente. Nel dettaglio, il diritto all’assegno divorzile sussiste quando vi è una situazione di disparita economica tra i due ex coniugi.
Uno dei doveri che conseguono dal matrimonio è senza dubbio la fedeltà. L’articolo 143 cc stabilisce che: “Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione”. Dunque, in caso di divorzio, esso potrebbe essere addebitato al fedifrago. Ciò significa che la sentenza di separazione lo riterrà colpevole della fine della relazione.
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Questo comporta due importanti conseguenze per il fedifrago in caso di divorzio: non avrà alcun diritto all’assegno di mantenimento ed eventualmente all’eredità dell’ex. Ciò significa che alla moglie infedele, ad esempio, non spetta l’assegno di mantenimento anche nel caso in cui il marito disponga di un reddito superiore.
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Bisogna, però, sottolineare che il tradimento è causa di addebito del divorzio, esclusivamente qualora sia l’unico motivo della fine del matrimonio. Perciò, quando la coppia stia già attraversando un momento di crisi, il coniuge tradito non potrà invocare l’infedeltà dell’altro come causa del divorzio. In tal caso, infatti, si dovrà comunque dimostrare che la relazione di uno dei due coniugi con l’amante sia l’unica causa di rottura del rapporto. Il traditore, perciò, può evidenziare che la coppia già non andava più d’accordo da molto tempo, al di là della sua infedeltà.