L’oro quest’anno, secondo gli analisti, potrebbe toccare nuovi picchi al rialzo. Quanto si guadagna vendendo oggetti d’oro
Il prezzo dell’oro è fluttuante e di vitale importanza. Fino a qualche decennio fa il denaro circolante veniva stampato traducendo l’equivalente dei lingotti d’oro in possesso di uno Stato. Poi la politica monetaria internazionale è mutata, e si è prodotto più denaro di quanto oro si possedesse, da qui l’inflazione. Questa equivalenza ovviamente è semplicistica, ma aiuta a comprendere quanta importanza l’oro abbia non solo nel mercato dei metalli preziosi, ma in generale nelle politiche mondiali.
Il motivo per cui è un materiale prezioso riguarda due aspetti fondamentali. Le sue proprietà fisiche e la sua reperibilità. Le proprietà sono che è un materiale praticamente indistruttibile e molto lucente. La sua reperibilità, rispetto ad altri metalli, è decisamente inferiore, e da qui il prezzo più alto. Prezzo che ogni anno, anzi, in ogni momento, oscilla in base al mercato. E con la crisi economica incalzante sono tornati i negozi di compro oro, in precedenza spariti. Lì le famiglie che hanno bisogno di ocntanti possono vendere le catenine della comunione o simili, per poter raggruppare un bel gruzzoletto in contante.
Oro, il prezzo al rialzo del 2023
Al 3 gennaio 2023, praticamente a poca distanza dall’apertura dei mercati, l’oro ha toccato il picco da sei mesi a questa parte. Si parla di 1.849 dollari l’oncia, che corrisponde a quasi 2mila euro. Quindi chi vuole vendere l’oro che ha in casa, dovrebbe approfittarne nel 2023. Per il momento i prezzi di inizio gennaio sono i più alti da giugno 2022. Tuttavia gli analisti si spingono più in là, e dichiarano che il prezzo dell’oro nel 2023 tocccherà picchi ancora più alti, superando nell’arco dell’anno i 2.100 dollari all’oncia.
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Ciò significa che se si dà fede agli analisti può essere una buona idea attendere ancora un po’ per poter così aspettare il momento in cui l’oro raggiunge prezzi stellari. A sostenerlo è il manager dell’Etf AuAg Esg Gold Mining, Eric Strand: “Le banche centrali hanno continuato ad aggiungere sempre più oro alle loro riserve, con un nuovo record fissato per il terzo trimestre del 2022. È nostra opinione, quindi, che le banche centrali faranno perno sugli aumenti dei tassi e diventeranno accomodanti durante il 2023. Ciò innescherà una mossa esplosiva per l’oro negli anni a venire”.