I pensionati che hanno ritirato la prima pensione del 2023 hanno ricevuto una brutta sorpresa: ecco la beffa
A partire da martedì 3 gennaio i pensionati stanno ricevendo la prima pensione del mese del nuovo anno. L’erogazione è avvenuta in automatico per tutti coloro che si fanno accreditare l’assegno su BancoPosta o Conto Corrente mentre chi ritira la pensione allo sportello ha dovuto seguire il calendario del ritiro stilato da Poste e INPS.
Molti pensionati, però, sono rimasti delusi nel momento in cui hanno ritirato il proprio assegno dal momento che si sono accorti che mancavano degli extra. A partire dal mese di gennaio, infatti, erano previsti degli aumenti che riguardavano la perequazione, ovvero l’adeguamento delle pensioni all’inflazione, ed il conguaglio.
Si è trattato dunque di una brutta sorpresa soprattutto per i pensionati che non sono soliti controllare il cedolino della pensione. Il cedolino è infatti un documento molto importante, consultabile sul proprio fascicolo previdenziale, che consente di conoscere prima dell’erogazione della pensione il suo importo con tanto di trattenute, conguagli etc.
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Per vedere gli accrediti sull’assegno pensionistico gli interessati dovranno presumibilmente aspettare il mese di febbraio. Questo perché la nuova Legge di Bilancio è stata approvata il 30 dicembre e, tra il 1° gennaio festivo ed il ponte dell’Epifania, c’è stata di mezzo una questione tecnica che ha reso impossibile il recepimento immediato dei nuovi importi.
Nonostante questo nel cedolino di gennaio è presente la perequazione definitiva all’1,9% deciso a fine 2022 ed il relativo conguaglio dello 0,2% deciso dal Dl Aiuti bis lo scorso mese di novembre. Per il 2023, invece, sono state effettuate tutte le operazioni di rinnovo delle pensioni, delle prestazioni assistenziali e delle prestazioni di accompagnamento. L’indice provvisorio di rivalutazione delle pensioni per il 2023 è pari al 7,3%.
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La rivalutazione, invece, è stata attribuita a tutti i beneficiari il cui importo cumulato di pensione sia compreso nel limite di 4 volte il trattamento minimo, pari cioè a 2.101,52 euro. Tutti coloro che hanno un trattamento pensionistico superiore a questo limite avranno la rivalutazione sulla prima rata utile al momento di approvazione della norma.
Infine, per quanto riguarda le trattenute, oltre all’IRPEF mensili con la pensione del mese di gennaio si trovano le addizionali regionali e comunali relative al 2022. Queste trattenute sono infatti effettuate in 11 rate nell’anno successivo a quello cui si riferiscono.