Una breve panoramica sulla legge 104 nel 2023, quali sono le novità in arrivo per i beneficiari e le loro famiglie
Con il nuovo anno le novità sul fronte assistenziale e pensionistico non mancano. In particolare per quanto concerne i beneficiari della legge 104 sono in arrivo delle importanti e sostanziali modifiche che consentono una migliore organizzazione nell’assistenza e nella cura della persona disabile o non autosufficiente.
I cambiamenti normativi recepiscono le indicazioni provenienti dalla Direttiva europea numero 2019/1158 che fa riferimento all’equilibrio tra vita professionale e vita familiare per i genitori e i fornitori di assistenza e che introduce anche delle cambiamenti in argomento di congedi. Il decreto legislativo di attuazione in Italia è il numero 105 del 22 giugno 2022 e interessa milioni di beneficiari nel Paese.
Tra le novità di rilievo di questo 2023 bisogna ricordare immediatamente l’aumento del trattamento mensile dell’indennità di accompagnamento per gli invalidi civili del 7,3 per cento. L’ammontare dell’assegno passa dalla cifra di 529,94 per l’anno 2022 a quella di euro 568,58 per l’anno 2023, con una crescita di 38,68 euro al mese.
Altra novità di rilievo che investe l’organizzazione e la gestione delle attività di assistenza in ambito familiare è la possiblità per 2 persone di assistere la stessa persona disabile in giorni diversi, fermo restando il limite di 3 giorni al mese. Quindi i giorni di permesso retribuito potranno essere sfruttati alternativamente da 2 soggetti (purché lavoratori dipendenti) per l’assistenza della stessa persona in difficoltà (anziana, malata, disabile).
Leggi anche: Assegno unico | Come cambieranno le date pagamento nel 2023
Si supera così il principio del referente unico che spesso era di pertinenza femminile per distribuire in maniera più equanime le incombenze nell’ambito familiare. Il congedo straordinario per la 104, inoltre, potrà essere richiesto anche dal convivente di fatto del disabile, ricordando che la convivenza con la persona da assistere può iniziare anche successivamente alla richiesta del congedo.
Leggi anche: Avviso INPS, assegno unico da restituire: chi riguarda
Altra novità per i congedi parentali con l’estenzione del diritto fino ai 12 anni del figlio (in precedenza erano 6) per entrambi i genitori della durata di 3 mesi, durante i quali ciene versata un’indennità pari al 30 per cento della retribuzione. In più, i genitori possono ottenere alternativamente tra loro, quindi non nello stesso periodo, di ulteriori 3 mesi sempre con un’idennità pari al 30 per cento della stipendio.