Mascherine obbligatoria fino al 30 aprile | Ecco dove

Si riparla di mascherine obbligatorie, l’uso torna ad essere necessario in alcuni luoghi ecco di quali si tratta

Mascherina obbligatoriaospedali
Mascherina (Foto Pixabay – pensioniora.it)

Con il nuovo anno non è scomparsa la presenza del Covid in Italia, al contrario i timori per il diffondersi delle varianti provenienti dall’oriente crescono di giorno in giorno. Si riparla di vaccini, tamponi e isolamento. Ma soprattutto si riparla di mascherine che tornano ad essere al centro del dibattito politico.

Negli ultimi giorni dell’anno sono state annunciate alcune novità sulla gestione dei casi e dei contatti con il Covid. In particolare per gli asintomatici e per coloro che non hanno sintomi da un paio di giorni l’isolamento si riduce. Ma anche sull’uso delle mascherine ci sono novità e conferme, a dimostrazione della situazione di cautela sulla possibile diffusione del virus.

Mascherine obbligatorie in queste circostanze

Mascherina obbligatoriaospedali
Mascherina (Foto Pixabay – pensioniora.it)

Le mascherine Ffp2 restano obbligatorie in alcune situazioni particolarmente delicate. Nel dettaglio resteranno obbligatorie fino al 30 aprile in ospedali, Rsa (Residenze sanitarie assistenziali), ambulatori medici e studi dei medici di famiglia. Le indicazioni provenienti dal ministero della Sanità limitano la decisione di allentare l’attenzione rispetto alla diffusione della malattia.

Non casualmente l’obbligo delle mascherine Ffp2 restano in vigore anche per chi esce dalla malattia e dall’isolamento per i primi 10 giorni dall’inizio dei sintomi o dal primo test positivo (nel caso degli asintomatici). Comunque in questi casi casi è necessario indossare i dispositivi di protezione indiviiduali Ffp2 nei luoghi affollati o in caso di assembramento.

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Anche per chi ha avuto contatti con persone risultate positive al Covid c’è l’obbligo di indossare le mascherine Ffp2 durante il periodo di autosorveglianza, al chiuso o in presenza di assembramenti, fino al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto con i positivi. Quindi una maggiore cautela rispetto agli allentamenti degli ultimi mesi. Con queste misure si intende rallentare la diffusione anche se le indicazioni hanno soprattutto carattere di prevenzione.

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Al momento non ci sono allarmi anche se in casi sono di nuovo in aumento e si temono soprattutto le varianti provenienti dalla Cina delle quali ancora non si conosce molto. Al momento non un ritorno al passato, quando il virus circolava in tutto il mondo, ma un monitoraggio della sua diffusione per evitare di trovarsi impreparati.

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