Basta depositare queste somme per integrare la giacenza in modo tale da variare il dato patrimoniale inerente l’ISEE. Ecco quali
Varcato il nuovo anno, si può definitivamente lasciare alle spalle l’impegnativo mese di dicembre, carico di feste ma soprattutto caratterizzato dalla tradizionale lista degli appuntamenti dello shopping. Insomma, superato l’ostacolo della corsa ai regali, i nuovi impegni per lo scambio dei doni sono prescritti fra dodici mesi. Certo, non tutti i cittadini italiani, nel pieno della crisi energetica ed economica, hanno vissuto col medesimo spirito – e le medesime finanza – il classico rituale dello scambio dei regali.
Ancora meno di una settimana fa, una sostanziosa fetta delle risorse economiche della famiglia media è stata destinata a far felici amici, parenti e bambini. È stata una corsa – per quanto possibile – alla convenienza, coinvolgendo per tempo i negozi delle grandi arterie dello shopping cittadino, quanto gli infiniti magazzini della rete, generosi elargitori di percentuali di sconti su una disponibilità impareggiabile.
Pertanto, non è una novità che nel concentrarsi di un mese si registra un corposo numero di uscite dagli estratti dei conti correnti. Tramite le carte magnetiche, la capacità di spesa è messa sotto pressione sia nei negozi che nelle grandi piattaforme virtuali dell’e-commerce. Le famiglie fanno dunque i conti con i saldi di fine anno tirando – è il caso di dirlo – le somme su una condotta a volte responsabile, altre volte un poco più spregiudicata o disattenta.
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Nella cornice che caratterizza l’atteggiamento verso le finanze depositate sui conti correnti, resta comunque l’orizzonte dei risparmi, sebbene quest’anno l’inflazione e l’aumento generalizzato dei prezzi abbia pericolosamente accentuato la riduzione della capacità di risparmio. Nonostante ciò, gli italiani mantengono una sufficiente indole per tenere in vita il loro libretto di risparmio postale e le somme investite in buoni fruttiferi.
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Alla fine dell’anno, le Poste Italiane procedono al calcolo della giacenza media dei risparmio e del saldo sul conto corrente. Intorno al giorno 2 di gennaio dell’anno successivo si ottiene dunque il dato utile tanto all’applicazione dell’imposta di bollo (34,20 euro per le giacenze oltre i cinquemila euro per le persone fisiche) quanto alla comunicazione ISEE per i sostegni economici statali. L’informazione viene inclusa nel modello DSU dell’ISEE valido per qualsiasi ufficio della Pubblica Amministrazione. I risparmi incidono sull’ISEE nella misura del 20 per cento; il reddito IRPEF, invece, per il restante 80 per cento. La franchigia da detrarre è pari a 6mila euro, la quale aumenta di 2mila euro per ogni componente del nucleo familiare e di mille euro per ogni figlio successivo al secondo, sino a un tetto massimo di diecimila euro.