Non tutti sanno che si può inseguire la convenienza della propria rata per l’acquisto della casa senza alcuna spesa. Di cosa si tratta
L’anno che è stato appena lasciato alle spalle è stato un anno drammatico che ha posto sul filo del rasoio, a partire dalla fine di febbraio, in concomitanza con il conflitto scoppiato in Ucraina, i bilanci familiari dei cittadini europei, italiani compresi. La crisi energetica che ne è derivata ha prodotto i noti ed esorbitanti aumenti delle bollette relative alle utenze domestiche, mettendo a repentaglio il potere di spesa dei nuclei.
La crisi dell’energia non è stata imbastita soltanto nella cornice delle tariffe del mercato del gas, ma ben presto è avvenuta la conversione in una grave crisi economica che è stata traghettata nel nuovo anno. Non a caso, anche l’ultima legge di bilancio scritta dal governo Meloni pone al centro degli obiettivi il contrasto all’impoverimento progressivo delle famiglie di lavoratori e pensionati in difficoltà, causato dal caro bollette.
Mutui, questa variazione sul finanziamento è gratis
Sul fronte delle fatture dell’energia, l’esecutivo ha dato il via alla proroga di sei sul distacco delle utenze per salvaguardare il passaggio della stagione invernale; inoltre, è stato altresì innalzato il tetto reddituale ISEE per consentire l’allargamento della platea nei confronti dei “bonus bollette”. Colpa del declino economico è da imputare anche alla perdurante inflazione, la quale si sta affacciando al primo trimestre del nuovo anno con un ritmo della sua corsa pari a due cifre percentuali.
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Mentre la corsa inflazionistica ha comportato una rivalutazione ISTAT in due fase – in parte anticipata – di importi quali quelli delle pensioni, molti giovani nuclei familiari (ma non solo) sono stati costretti a ridimensionare i progetti di vita. Si pensi soltanto quando nello scorso settembre è giunta la decisione da parte della Banca Centrale Europea di alzare i tassi d’interesse, dopo la sostenibile stasi avuta in primavera ed in estate.
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I tassi dei mutui, sia fissi che variabili, sono tornati a crescere fino a caricare la rata quasi del 25 per cento in più. Tale fenomeno, legato al progetto di acquisto di una casa, non poteva che far crollare la richiesta di finanziamenti, e per converso ad impennare la curva della richiesta di affitti. Eppure si sa che conviene monitorare constantemente la propria rata, specialmente i tassi ad essa applicati, e se necessario, trasferirla da un tasso variabile a quello fisso. È il MEF ad imporre alle banche la rinegoziazione dei mutui da parte dei clienti che ne fanno richiesta: ciò significa il passaggio dal tasso variabile al fisso a zero spese del tutto gratuito. A patto che: il valore ISEE del richiedente non sia superiore a 35mila euro; il valore del mutuo non vada oltre i 200mila euro. D’altronde, attualmente i tassi variabili si attestano al 6 per cento, mentre l’indice dei tassi fissi al 3 per cento.