Anche per il 2023 è stato prorogato l’Assegno Unico Universale: ecco quando è previsto il pagamento di gennaio
Il governo Meloni, con la nuova Legge di Bilancio, ha approvato la proroga di vari bonus ed incentivi degli anni scorsi tra cui l‘Assegno Unico Universale. Si tratta di un incentivo per le famiglie con figli a carico fino a 21 anni e senza limiti di età nel caso di figli che soffrono di una qualche disabilità.
L’Assegno Unico, in vigore da marzo 2022, è andato ad inglobare dei precedenti bonus presenti fino a quel momento in busta paga come il Bonus Bebè e gli assegni al nucleo familiare. Inoltre questo bonus è erogato direttamente sull’IBAN di chi ne fa domanda. Vediamo, per quanto riguarda il primo mese dell’anno, quando sarà erogata la misura.
L’assegno unico universale è dovuto ai lavoratori autonomi, coltivatori diretti, titolari di pensione di lavoro autonomo, ai disoccupati privi di sostegno al reddito. Viene riconosciuto ai lavoratori dipendenti, alle famiglie con figli disabili, alle mamme dal settimo mese di gravidanza.
Generalmente l’Assegno Unico è erogato a partire dalla seconda parte del mese e si riferisce sempre al mese precedente. Questo significa che a gennaio riceveremo l’assegno di dicembre e così via. Per quanto riguarda il mese di gennaio l’AU sarà pagato lunedì 16 per coloro che hanno fatto domanda a gennaio e febbraio 2022 e da giovedì 27 per tutti gli altri beneficiari.
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Per quanto riguarda invece coloro che percepiscono anche il Reddito di Cittadinanza non dovranno fare alcuna domanda per ricevere l’Assegno Unico nel 2023 dal momento che l’INPS erogherà quanto spetta direttamente sulla carta associata al RdC. Anche in questo caso l’erogazione avviene con un mese di ritardo: a gennaio 2023 si riceverà il mese di dicembre 2022.
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Per quanto riguarda infine gli importi ricordiamo che l’importo dell’AU varia a seconda dell’ISEE: la base di partenza è di 175 euro per ogni figlio minore a carico e viene riconosciuto ai nuclei familiari con ISEE non superiore a 15.000 euro. Il valore dell’assegno scende all’innalzarsi dell’ISEE fino ad essere di 50 euro mensili a figlio con ISEE pari o superiore a 40mila euro.
Anche tutti coloro che non presentano l’ISEE avranno 50 euro mensili a figli. All’importo, poi, sono da sommare eventuali maggiorazioni per entrambi i genitori lavoratori; ogni figlio successivo al secondo; famiglie numerose; madri di età inferiore ai 21 anni e figli con disabilità.