Il 2023 è cominciato solo da pochi giorni ma già è pronto a rivoluzionare le carte in tavola: ecco un’imperdibile novità per l’Imu
Con l’inizio del nuovo anno, è arrivato il momento di mettere a punto un po’ quelli che sono tutti i cambiamenti e le novità previste per il 2023. Non è certo un mistero, d’altronde, che i mesi che ci attendono saranno carichi di tante novità e soprattutto di rimescolamenti nuovi che potrebbero cambiare le abitudini che ormai ci sono familiari. In particolare, tra i tanti aspetti che subiranno una modifica nel corso di questi mesi, non possiamo fare a meno di citare anche l’Imu.
Come prima cosa, però, facciamo un piccolo passo indietro e cerchiamo di capire di cosa parliamo quando facciamo riferimento all’Imu. Come senz’altro saprete, si tratta della cosiddetta Imposta Municipale Propria: vale a dire un tributo, istituito dal governo Monti nell’ormai lontano 2011, secondo cui bisogna versare delle somme a livello comunale per il possesso dei propri beni immobiliari. E sarà proprio questo indicatore che, nel corso del 2023, subirà delle variazioni.
Novità, cosa cambierà per l’Imu
Già nel 2022, in realtà, l’Imu è stato soggetto a variazioni: in particolare, a cambiare nel corso dello scorso anno sono stati i termini per la presentazione delle dichiarazioniImu. E proprio queste stesse date subiranno un’ulteriore modifica anche nel corso del 2023: già precedentemente, infatti, ricordiamo che i tempi limite sono stati prorogati per cercare di andare incontro alla popolazione in un momento critico come quello della Pandemia. Ma cosa cambierà questa volta? Continuate a leggere per scoprirlo insieme a noi.
Dopo la prima proroga, infatti, messa in atto alla fine del 2021, anche nel corso di quest’anno andremo incontro a un’ulteriore proroga. Si tratta di ben sei mesi aggiunti nella presentazione delle dichiarazioni Imu, che permetteranno così di arrivare fino al trenta giugno dell’anno corrente, il 2023. A essere inclusi in questa proroga specifica saranno tutti quegli enti non commerciali, sia pubblici che privato. Per tanto, come stabilito nel comunicato di Palazzo Chigi, si tratterà di tutti quegli enti assistenziali, previdenziali, sanitari, di ricerca scientifica, culturali, ricreativi, sportivi, religiosi, trust e oicr.
Insomma, un bel cambiamento rispetto alle datestabilite fino a qualche anno fa: non c’è dubbio che questi sei mesi di proroga nei tempi decisi per poter presentare le proprie dichiarazioni Imu saranno molto utili per tutti gli enti non commerciali. Tutti gli altri invece, ovvero per coloro che saranno invece esclusi da questa normativa, saranno invece obbligati al versamento entro il trentuno dicembre del 2022.