La busta paga di gennaio per i lavoratori sarà un po’ più ricca. I motivi sono semplici, ed i dipendenti avranno stipendio più alto
Le festività natalizie raggruppano tutta una serie di date in rosso sul calendario. Si comincia con il Natale, il 25 dicembre, ed a seguire il giorno dopo, il 26 dicembre, il giorno di Santo Stefano. Poi c’è il primo dell’anno, l’1 gennaio, e l’Epifania, che chiude le feste il sei gennaio. Questa sequela si ripete tutti gli anni, ed anche se molti lavoratori non lo sanno, va ad incidere sullo stipendio del mese di dicembre e gennaio.
In questo periodo storico si sta assistendo a una crisi economica che è arrivata dopo due anni di pandemia, ad aggravare un sistema dei ocnsumi già fortemente compromesso. Specie per gli esercizi commerciali fisici, che hanno dovuto cedere al commercio online buona parte della clientela. In più, l’aumento esponenziale del costo per le utenze di gas ed energia elettrica ha portato ad un Natale piuttosto sottotono per quanto riguarda le spese. La tredicesima mensilità sullo stipendio in buona parte dei casi è stata utilizzata per pagare le bollette. Ma molto lavoratori non si sono resi conto che la busta paga di dicembre e gennaio è un po’ più ricca.
È accaduto lo stesso con il mese di dicembre. Per un calcolo fisso sui giorni del calendario, il Natale ed il primo dell’anno cadono sempre lo stesso giorno della settimana, ogni anno. E quest’anno entrambi sono di domenica. Una vera sfortuna per i lavoratori, che nelle festività possono non lavorare senza subire decurtazioni dello stipendio e senza dover dare motivazioni come malattia o ferie.
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Solo che alla sfortuna si accompagna uno stipendio più ricco. La legislazione italiana prevede per i contratti collettivi che le festività soppresse e le festività non godute siano retribuite con un surplus. Di conseguenza il giorno di Natale, che è stato di domenica, ha comportato un piccolo aumento nella busta paga di dicembre.
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Ed il medesimo meccanismo si ripeterà per il mese di gennaio, dove il primo dell’anno corrisponde a festività non goduta. Da qui l’aumento di stipendio per gennaio 2023, con un sesto di maggiorazione sull’orario settimanale.