RdC 2023 | Solo queste famiglie avranno più di 7 mensilità
Ci saranno evidenti cambiamenti per la nuova forma del reddito di cittadinanza, del 2023. Vediamo quali sono i punti da osservare
Il reddito di cittadinanza, dopo l’approvazione della Legge di Bilancio, avrà forti cambiamenti. Quindi chi era abituato ad ottenere le mensilità, ora dovrà cercare un lavoro per sistemare il proprio reddito. Ci saranno quindi delle limitazioni.
Sono 10 novità, quelle relative al nuovo reddito di cittadinanza, che limiterà gli ex beneficiari. Si prevede quindi che per il 2023 il reddito di cittadinanza sia riconosciuto per un massimo di sette mensilità per i percettori occupabili.
Le 10 novità del Reddito di Cittadinanza 2023
Queste novità riguardante il nuovo reddito di cittadinanza, porterà dal punto di vista finanziario per lo Stato italiano un risparmio di spesa di circa 950 milioni di euro per il 2023. Sorge spontanea una domanda: e con le tasse? Aumenteranno, o ci saranno in tanto attesi cali dei prezzi?
Il primo cambiamento notevole, che salta all’occhio è la durata del reddito di cittadinanza del 2023: infatti il sussidio emesso dallo Stato che ha salvato parecchie famiglie ed individui, durerà solamente 7 mesi e non più 18. Questa è la nuova versione del RdC dell’art. 57 approvata in Commissione.
Elenchiamo ora, le 10 novità per il reddito di cittadinanza 2023:
Nel 2023 il Reddito di Cittadinanza viene erogato per un massimo di 7 mensilità.
Continuano a percepire normalmente il Reddito, senza il limite delle 7 mensilità, i nuclei dove ci sono minori, chi ha disabilità o persone con più di 60 anni.
Gli occupabili, soggetti tra i 18 e i 59 anni, che hanno sottoscritto un Patto per il Lavoro, devono essere inseriti, per un periodo di 6 mesi, in un corso di formazione o di riqualificazione professionale.
In caso di mancata frequenza al programma formativo assegnato il nucleo familiare del beneficiario decade dal diritto al RdC.
I percettori tra i 18 e 29 anni che non hanno concluso la scuola dell’obbligo sono tenuti a iscriversi e frequentare percorsi di istruzione degli adulti di primo livello.
I percettori che ricevono la quota a rimborso dell’affitto non la riceveranno più perché sarà erogata direttamente al Locatore dell’Immobile dall’Inps, spetterà al beneficiario comunicare all’Istituto il nome del Locatore.
Se il percettore svolge lavoro stagionale o intermittente entro il valore di 3.000 euro questo non sarà utile per la quantificazione dell’importo spettante del RdC.
I comuni dovranno inserire nei PUC tutti i percettori che hanno firmato un Patto per il Lavoro e non più solo per 1/3 del totale.
Decade dal Reddito chi rifiuta anche solo la prima offerta di lavoro.
Per il momento non cambia nulla in merito alla qualità dell’offerta di lavoro fatta al percettore, quella che è sempre stata considerata come “congrua”.