Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2023 sarà possibile liberarsi di alcune cartelle esattoriali tra il 2000 ed il 2015
La Legge di Bilancio 2023 è stata approvata sia dalla Camera che dal Senato ed entrerà dunque in vigore a partire dal 1° gennaio del 2023. Tra i vari emendamenti, circa 600, che sono stati approvati c’è anche quello che riguarda la tregua fiscale con la sanatoria, saldo e stralcio delle cartelle esattoriali.
Sono tanti gli italiani che hanno, infatti delle cartelle esattoriali da pagare e che, a causa di una difficoltà economica, non riescono ad adempiere all’incombenza nei confronti del fisco. Proprio per questo motivo che nella manovra sono state immesse alcune definizioni agevolate che vanno dalla rottamazione dei ruoli delle cartelle dal 2000 al 2015.
Cartelle esattoriali: queste saranno cancellate nel 2023
Nella nuova Legge di Bilancio è presento lo stralcio dei debiti esattoriali che riguarda il periodo delle cartelle di pagamento affidate alla Riscossione nel periodo tra il 2000 e il 2015. Coloro che invece hanno le cartelle esattoriali notificate dall’Agenzia delle Entrate di importo superiore al limite previsto di 1.000 euro sono costretti a pagare il debito per intero, beneficiando però di alcune agevolazioni.
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Tra queste agevolazioni figurano l’esenzione dal versamento degli interessi, l’esonero dal pagamento delle sanzioni previste dalla legge in caso di debiti contratti dopo il 2016 e la possibilità di usufruire di una rateizzazione che consente di ripagare il debito in 5 anni. Nella manovra, poi, è presente una sanatoria delle irregolarità formali, il ravvedimento speciale per le dichiarazioni fino allo scorso anno e la chiusura delle liti tributarie.
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Dunque, se da una parte è stato confermato lo stralcio delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro emesse tra gli anni 2000 e 2015, sono previste anche agevolazioni per i debiti degli anni 2019, 2020 e 2021 con sconti delle sanzioni al 3%. Infine, la manovra tiene conto anche delle criptovalute nel quadro delle misure di tregua fiscale.
I contribuenti che devono regolarizzare le criptovalute detenute fino al 31 dicembre 2021 dovranno presentare una domanda di emersione sulla base di un modello ad hoc e delle regole che saranno fissate dall’agenzia delle Entrate nei prossimi mesi. La comunicazione dovrà essere accompagnata dal versamento della sanzione per l’omessa indicazione dei dati nei quadri della dichiarazione.