Quali saranno le novità in campo pensionistico per il 2023 e vediamo se ci saranno aumenti per i beneficiari
Manca poco meno di una settimana al nuovo anno, il 2023, e mancano anche pochi giorni, al versamento delle prime pensioni dell’anno nuovo. Ci saranno delle novità? Sui cedolini gli individui troveranno qualche cifra superiore al passato? Per quale fascia è garantito un aumento?
Con l’approvazione della nuova legge di Bilancio, il Governo, ha stabilito un ulteriore rivalutazione per gli aumenti garantiti ai pensionati da gennaio 2023 alla luce delle ultime novità previste dalla manovra. Di quanto aumenterà la percentuale nella contribuzioni pensionistiche?
Pensione di gennaio 2023
Con il Consiglio dei Ministri, che ha approvato la nuova legge di Bilancio, anche il mondo delle pensioni avrà delle novità, soprattutto per gli aumenti diretti ai beneficiari. Si passerà quindi con delle modifiche alle percentuali. In questo modo viene svantaggiato meno chi ha una pensione inferiore a 5 volte il trattamento minimo (quindi circa 2.626 euro), ma allo stesso momento aumenta la penalizzazione per le fasce superiori.
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È previsto, così un aumento di perequazione per il prossimo anno, già attribuito alle pensioni in via provvisoria nella misura dell’1,7% è stato stabilito in via definitiva nella misura dell’1,9%. Si arriverà quindi ad una percentuale che toccherà il 7,3% di aumento. Non male.
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Questo aumento della rivalutazione è stata attribuita a tutti i beneficiari il cui importo cumulato di pensione sia compreso nel limite di quattro volte il trattamento minimo (pari a 2.101,52 euro). Il pagamento della prima pensione del 2023, avverrà il giorno 3 gennaio.
Nei prossimi due anni, 2023-2024, la rivalutazione di queste percentuali, terrà conto di alcune fasce cambiando l’indicizzazione delle pensioni:
- al 100% del tasso di rivalutazione per gli assegni d’importo inferiore alle 4 volte il trattamento minimo;
- all’85% del tasso di rivalutazione per gli assegni tra le 4 e le 5 volte il trattamento minimo;
- al 53% del tasso di rivalutazione per gli assegni tra le 5 e le 6 volte il trattamento minimo;
- al 47% del tasso di rivalutazione per gli assegni tra le 6 e le 8 volte il trattamento minimo;
- al 37% del tasso di rivalutazione per gli assegni tra le 8 e le 10 volte il trattamento minimo;
- al 32% del tasso di rivalutazione per gli assegni superiori alle 10 volte il trattamento minimo.