In pensione nel 2023 | Come si andrà senza abolizione Legge Fornero

I modi per andare in pensione nel corso del 2023, una breve carrellata trai i sistemi attualmente in vigore

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Pensioni (Foto Adobe – pensioniora.it)

Il sistema pensionistico italiano è in continuo mutamento. Le varie riforme che si sono succedute nel corso degli ultimi anni hanno aggiunto per brevi periodi modalità e scappatoie utlizzabili per aggirare la legge Fornero, avversata da tutte le forze parlamentari. Tuttavia non vi è mai stata una vera e propria abolizione di quella riforma.

Il quadro pensionistico è quindi particolarmente complesso e delinea varie opzioni tra cui muoversi partendo dalla situazione personale del singolo lavoratore in considerazione di età anagrafica, di anni di contribuzione totalizzati, di mansioni lavorative svolte, di genere di appartenza, della data di inizio dell’assicurazione pensionistica. Quindi i requisiti e le condizioni sono diverse e mutabili e una panoramica non può che essere puramete informativa.

Quali sistemi in vigore per la pensione nel corso del 2023

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Pensioni (Foto Adobe – pensioniora.it)

Si può cominciare a dire che nei prossimi giorni scadranno le opportunità del pensionamento con quota 102, sostituita da quota 103, introdotta su spinta della Lega. La nuova misura prevede la possibilità della pensione con 62 anni di età anagrafica e 41 di contributi. Questa modalità ha carattere transitoria, come del resto altre precedenti, e resterà in vigore solo per il prossimo anno.

Altra possibilità per l’accesso al pensionamento è l’Ape sociale, per la quale bisognerà avere 63 anni di età e 30, 32 o 36 anni di contributi a seconda del profilo di tutela professionale del quale si fa parte. Resta in funzione anche Opzione donna anche se con diverse novità rilevanti rispetto al passato. Infatti questa possibilità sarà limitata alle donne con condizioni di svantaggio (licenziate, disabili almeno al 74 per cento, caregiver di persone disabili conviventi in condizioni gravi).

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L’accesso a Opzione donna varierà da 58 ai 60 di età e sulla base dei figli avuti. Restano in piedi le possibilità offerte dalla riforma Fornero ovvero la pensione di vecchiaia a 67 anni di età con almeno 20 anni di contributi e la pensione anticipata ordinaria, cioè al raggiungimento dei 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.

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Quindi restano in piedi molte possibilità anche se la più gettonata resta la pensione anticipata ordinaria, basta pensare per esempio che Opzione Donna potrebbe avere un numero di richieste inferiore alle 5mila secondo le stime ufficiali.

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