C’è tempo fino a questo termine per aderire alla nuova iniziativa fiscale decisa dal Governo Meloni nella manovra. Di cosa si sta parlando
La legge di bilancio 2023 è nel pieno della discussione, le prime votazioni hanno anticipato il Natale con le prime nottate in Parlamento. Non c’è dubbio: come spesso si dice nelle emergenze, bisogna fare presto. Fare presto significa arrivare alle naturali scadenze del 31 dicembre, stabilendo ciò che entrerà in vigore al loro posto all’esordio del 2023. E la manovra di bilancio ne ha già anticipato i punti essenziali.
Il primo obiettivo come da manovra è il contrasto al progressivo impoverimento delle famiglie e dei pensionati appartenenti alle fasce economicamente più deboli (ma non solo). Ci si riferisce alla causa preminente dell’aumento dei costi dell’energia che ha fatto schizzare le bollette delle utenze domestiche. Pertanto si procederà con una proroga sul distacco delle utenze (per superare l’inverno), nonché all’innalzamento del tetto reddituale ISEE per accedere ai “bonus bollette”.
Hai cartelle esattoriali? Occhio il 16 gennaio: si può richiedere questa agevolazione
Anche dal punto di vista pensionistico, nell’ambito dell’accesso, si assisterà al passaggio di consegne tra la Quota 102 e la Quota 103 (quest’ultima, la sommatoria tra 62 anni di età raggiunti e i 41 anni di contributi versati). Nello stesso tempo, dal 1° gennaio 2023 scatta il nuovo aumento degli importi previdenziali in base al secondo adeguamento ISTAT (dopo quello dello scorso settembre) secondo gli indici dei prezzi al consumo.
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Dopo il primo indice – al 2 per cento – applicato secondo aliquote reddituali variabili – che ha aumento pensioni e tredicesime, si passa alla seconda fase – l’8 per cento – per contrastare la corsa inarrestabile dell’inflazione, oramai verso le due cifre percentuali. L’anticipo del consueto provvedimento di rivalutazione ISTAT è stato deciso dal governo Draghi per alleggerire l’impatto di una notevole percentiale d’incremento da elargire, direttamente sulle casse dello Stato.
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Tali iniziative hanno reso necessaria la classica rottamazione delle cartelle esattoriali, che da gennaio succederà alla Rottamazione ter esaurita nello scorso novembre. Si tratta di una rottamazione che innanzitutto stralcerà i debito sotto i mille euro – allo Stato costa di più riscuoterle. Le cartelle oggetto della pace fiscale sono quelle invece dai mille ai tremila euro: ad esse sono applicate scontistiche fino al 50 per cento sugli interessi e le sanzioni, oltre che ad una riduzione significativa del tempo di riscossione. Vi è inoltre un’ulteriore sanatoria per le cartelle in caso di lite con l’Agenzia delle Entrate per le somme fino a 50mila euro: esse potranno essere annullate se l’Agenzia è uscita sconfitta in uno dei due gradi di giudizio (Commissione tributaria provinciale o Commissione tributaria regionale) e al contribuente viene richiesto soltanto il 20 per cento del debito; altrimenti, quest’ultima pagherà il 5 per cento se l’Ufficio delle Entrate ha perso entrambi i ricorsi. Per chiedere la sanatoria c’è tempo soltanto fino al 16 gennaio 2023.