In tema di regali, occorre fare attenzione se si decide di aiutare economicamente le persone più care, ovvero i propri figli. Cosa succede
Giorno per giorno, l’avvicinamento al Natale si fa progressivamente più rapido e questo perché si alza la posta in gioco per la corsa ai regali; più si tarda, meno si approfitta di un fine settimana libero dagli impegni lavorativi per andare alla ricerca di acquisti graditi ma convenienti, e più la fibrillazione che si possa mettere sotto l’albero il regalo sbagliato – e tra l’altro fuori budget – rappresenta un margine di errore plausibile.
Certo, non ci si trova a vivere propriamente l’anno più giusto per fare un’attenta selezione, né tantomeno cimentarsi in un’impresa di “dono” al di sopra del proprio portafoglio. Eppure, come spesso le indagini statistiche proposte sotto questa medesima stagione indicano i dispositivi tecnologici ancora alla cima delle classifiche nella direzione che prende la letterina a babbo Natale, dai più giovani agli adulti.
Bonifico al figlio, attenzione alla somma che si trasferisce
Insomma, dopo tante sere di Natale, dove la base dell’albero ha visto accumularsi di tutto nel corso degli anni, si finisce che specialmente verso i ragazzi, i figli o i nipoti, non si abbia la più pallida idea di cosa regalare. In pochi anni si può sperimentare come abbia un termine troppo vicino anche la lista dei regali utili. E allora, dopo tale limite, l’alternativa è di solito una sola: regalare denaro.
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E non è una scelta disprezzata, anzi: chi lo riceve, conosce meglio di chiunque altro il modo e lo scopo per i quali verrà speso. Di fronte, però, ad una “tacita” richiesta di aiuto, il denaro diventa uno strumento per risollevare eventualmente le finanze di un figlio, dal lavoro alla vita precaria. È naturale che un genitore decida di aiutarlo: magari con un bonifico. Ma quanti soldi si possono bonificare a mo’ di regalo?
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Su un modico valore, si potrebbe parlare di una donazione che è meglio esplicitare nella causale: sia per motivi indiretti, ossia finalizzandola per precisi scopi; sia per motivi diretti, ovvero nella libertà del beneficiari di spendere l’importo come meglio crede. Quando il valore è però tutt’altro che modico, bisogna prendere delle precauzione al fine di evitare controlli e dare adito a sospetto di somme indebite al proprio istituto bancario (che nel frattempo ha attivato le verifiche) e al Fisco, avvisato dal primo: sarà importante stilare un contratto presso un notaio. Su quest’ultima donazione si applica un’aliquota del 4 per cento, oltre i costi per la registrazione e l’imposta di registro.