Per ottenere l’Assegno Unico bisogna presentare l’ISEE: ma cosa accade se in questo documento dichiariamo il falso?
A partire dal prossimo mese di febbraio molte famiglie italiane a cui è cambiato l’ISEE da un anno all’altro dovranno presentare nuova domanda per ottenere l’Assegno Unico Universale. Si tratta di un incentivo, lo ricordiamo, che spetta alle famiglie con figli fino a 21 anni di età e senza limiti di età nel caso di figli con una qualche disabilità.
L’AU è erogato direttamente sull’IBAN di colui che ne ha fatto richiesta ed ha sostituito i precedenti bonus presenti fino a quel momento in busta paga. Requisito fondamentale per ottenere l’incentivo è la dichiarazione ISEE: non presentandola si avrà comunque l’assegno ma nella sua misura più bassa di 50 euro al mese.
Assegno Unico, cosa accade se si dichiara il falso nell’ISEE
Se da un lato ci sono milioni di italiani che rispettano le regole, dall’altro lato ci sono anche molti furbetti che cercano in tutti i modi di ottenere un bonus o un incentivo, com’è l’Assegno Unico, dichiarando il falso nell’ISEE. Ovviamente l’Agenzia delle Entrate e ovviamente la Guardia di Finanza effettuano dei controlli mirati e, la maggior parte delle volte, queste persone vengono individuate e sottoposte a sanzioni.
E’ l’Agenzia delle Entrate ad intervenire per prima nell’individuazione di incoerenze, omissioni o difformità tra quanto dichiarato dal contribuente e quanto emerso dalla ricostruzione sintetica della capacità patrimoniale e reddituale del contribuente. Le liste selettive oggetti saranno trasmesse successivamente alla Guardia di Finanza per le successive attività di accertamento verifica sul diritto alle prestazioni.
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L’Agenzia delle Entrate prende informazioni dall’anagrafe tributaria che può essere paragonata ad un grande archivio dove sono contenute tutte le informazioni di natura fiscale delle persone fisiche. L’anagrafe tributaria comprende lo stipendio, i redditi dichiarati con il modello 730 e modello unico e i dati sul patrimonio.
Questa serie di informazioni se incrociate con le dichiarazioni rese nel nuovo modello ISEE o nella nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica DSU per la richiesta dell’Assegno Unico ma non solo, fanno emergere eventuali incongruenze che possono innescare dei controlli più approfonditi da parte dell’Agenzia delle Entrate e della Finanza.
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Coloro che dichiarano il falso andranno incontro agli articoli 75 e 76 del testo unico sulla documentazione amministrativa che definiscono sanzioni di natura procedimentale e penale. L’articolo 75 disciplina la decadenza dai benefici ottenuti con la dichiarazione falsa e la conseguente aggiudicazione agli altri aventi diritto alle prestazione secondo graduatoria. L’articolo 76 riguarda invece il penale.
Tale articolo infatti disciplina che chiunque rilasci dichiarazioni mendaci, forma atti falsi o ne fa uso nei casi previsti dal testo unico, è punito ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia. Il reato per chi attesta, dichiara o rilascia falsamente ad un pubblico ufficiale informazioni false viene punito con la reclusione fino a tre anni.