Quando si parla di pensione, non sono poche le domande che molti si fanno: in particolare, scopriamo se si può vivere all’estero.
Quando parliamo di pensione di cittadinanza, facciamo riferimento a un tipo particolare di sussidio che viene dato in aiuto di determinate fasce di popolazione. Molte sono le domande che vengono fatte in merito, ma una delle più frequenti è se è possibile percepirla pur vivendo all’estero.
In un momento critico come questo, noi di PensioniOra di certo non ci diciamo sorpreso nel notare come al centro di quasi tutti i discorsi ci siano proprio le pensioni e, anche, dei loro possibili aumenti. Perfetti sussidi per andare incontro ai soggetti più in difficoltà, in particolare oggi vogliamo soffermarci su quella di cittadinanza.
Cerchiamo, innanzitutto, di capire a cosa ci riferiamo quando parliamo della pensione di cittadinanza. Nello specifico, e soprattutto senza fare troppi giri di parole, si tratta di una misura nata per cercare di andare incontro a quelle fasce di popolazione più in difficoltà e soprattutto per aiutarle a contrastare una povertà purtroppo sempre più crescente. A differenza del RdC, però, questa misura in particolare è rivolta a quelle famiglie che hanno al loro interno uno o più componenti aventi sessantasette o più anni.
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Nel concreto, dunque, la pensione di cittadinanza è visto come un aiuto economico che va a fornire un’integrazione al reddito familiare. Oltre che al fattore anagrafico, a contribuire ai requisiti può anche essere la presenza (oltre al soggetto sui sessantasette anni) di un altro componente, affetto da disabilità o auto insufficienza. Per quanto riguarda, invece, altri limiti o requisiti, in questo caso si fa riferimento agli stessi parametri del RdC. Anche in questo caso, come spesso accade, a gestire la disponibilità e l’elargizione di questa somma è l’INPS stesso.
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Arriviamo adesso, però, a uno dei tasti più dolenti quando si è in ambito della pensione di cittadinanza: ovvero se è possibile percepirla pur vivendo all’estero. Ebbene, in questo caso la risposta è purtroppo negativa. Tra i requisiti necessari per fare domanda, infatti, vi è necessariamente quello di essere un cittadino italiana o, in ogni caso, di aver ottenuto la residenza in Italia da almeno dieci anni (di cui due consecutivi). Inevitabilmente, dunque, queste sue realtà appaiono sin da subito inconciliabili.