Con l’approvazione della Legge di Bilancio cambia la misura del Reddito di Cittadinanza: ecco come sarà nel 2023
La Camera dei Deputati ha approvato la nuova Legge di Bilancio 2023 messa a punto dal governo Meloni; ora il documento passa nelle mani del Senato. L’approvazione della manovra è il primo passo importante verso il nuovo scenario economico e sociale che si avrà in Italia a partire dai prossimi mesi.
Tra i punti principali della manovra ci sono le pensioni, vari bonus ed incentivi e, ovviamente, il Reddito di Cittadinanza. Per quanto riguarda quest’ultima misura, l’opinione pubblica è sempre stata particolarmente attenta: con l’approvazione della manovra si delinea finalmente lo scenario ufficiale per il RdC.
Reddito di cittadinanza, le novità del nuovo anno
Il governo Meloni non ha mai visto di buon occhio il Reddito di Cittadinanza così come era stato pensato e messo in atto dal governo Conte. La premier, sin dai tempi della campagna elettorale con Fratelli d’Italia aveva più volte annunciato che, in caso di vittoria del suo partito, la misura sarebbe stata drasticamente cambiata.
La prima novità importante riguardo il RdC è che sarà totalmente abolito nel 2024 per lasciare il posto ad un altro tipo di sostegno sociale. Il 2023 sarà quindi un anno di transizione. Nonostante questo sono delle novità che riguardano la misura per l’intero 2023: vediamole insieme.
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Innanzitutto il RdC sarà erogato per tutto il 2023 per un massimo di 7 mensilità per coloro che sono definiti “occupabili” mentre tutti coloro che hanno minori a carico, disabili o più di 60 anni potranno continuare ad avere il reddito senza il limite delle 7 mensilità. Gli occupabili tra i 18 e i 59 anni, che hanno sottoscritto un Patto per il Lavoro, devono essere inseriti, per un periodo di 6 mesi, in un corso di formazione o di riqualificazione professionale.
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Coloro che non frequenteranno il corso non avranno più il reddito. Gli occupabili tra i 18 ed i 29 anni che non hanno concluso la scuola dell’obbligo sono tenuti a iscriversi e frequentare percorsi di istruzione degli adulti di primo livello. Novità anche per chi percepisce il reddito ed è in affitto: la quota dell’affitto sarà erogata direttamente al Locatore dall’INPS.
Novità anche per quanto riguarda i percettori del RdC che svolgono lavoro stagionale o intermittente entro 3mila euro: questa cifra non sarà utile per la quantificazione dell’importo spettante. Il reddito, poi, decade subito alla prima offerta di lavoro rifiutata. Per ora non cambia nulla in merito alla qualità dell’offerta di lavoro fatta al percettore, che dovrà ancora essere “congrua”.