Cosa accade per l’assegno di mantenimento in alcuni casi particolari, non si deve sottovalutare questa evenienza
Le questioni legate alla separazione e al divorzio sono tutt’altro che semplici da gestire per la coppia e per tutta famiglia. Sono coinvolti in queste circostanze sentimenti e interessi concreti, legami affettivi e gestione delle attività di famiglia, genitorialità e questioni economiche.
Non casualmente la giurisprudenza si è evoluta avanzando nel corso del tempo e rivalutando le posizioni espresse dal legislatore, in virtù di interpretazioni e lettura della norma che tengono conto anche e soprattutto dei cambiamenti culturali e sociali avvenuti a livello nazionale. Quindi la questione della separazione e del divorzio non si esaurisce con la sentenza, ma necessita un’attenta valutazione dei risvolti psicologici, affettivi ed economici di tutta la vicenda.
Il giudice nel valutare le questioni inerenti al mantenimento della prole prende sempre come interesse primario quello dei figli. Questo vale per le assegnazione delle case al genitore che ottiene l’affidamento dei figli, anche se non proprietario, per fare un primo esempio. L’affidamento dei figli è infatti una questione assai complessa in cui l’interesse della prole si può scontrare con una relazione difficile tra gli ex coniugi.
Anche intorno alla problematica dell’assegno di mantenimento le sentenze hanno suto l’evoluzione dei tempi. La legge riconosce ormai nel mantenimento un obbligo non eludibile da parte del genitore anche in caso di divorzio. Non versare l’assegno di mantenimento viene infatti considerato reato (secondo l’articolo 570 del Codice penale) se il giudice valuta la volontà di disconoscere completamente l’obbigo di assistenza.
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Si rischia quindi il penale se non si versano gli assegni di mantenimento ai figli. D’altra parte e questa è una novità, non sempre il mancato versamento degli assegni è punito penalmente. Il giudice, infatti, valuta anche la situazione economica dell’obbligato che non sarebbe punibile penalmente se la sua condizione economica fosse di reale e concreta difficoltà.
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Questo dimostra l’evoluzione dei tempi e il riconoscimento di una realtà molto complessa che non può esaurirsi nella semplice applicazione della legge, senza una valutazione complessiva delle condizioni materiali, psicologiche ed emotive degli interessati alla separazione e al divorzio, tanto più in presenza di figli da mantenere.