Queste sono le date comunicate dall’INPS sulla prima consegna dell’anno relativa agli assegni pensionistici. Di quali giorni si tratta
Dovranno passare le feste, natalizie e di fine anno, prima che i percettori di pensione INPS possano rimettersi in fila allo sportello dell’ufficio postale; gli stessi che – di consueto – ricevono il rateo della propria pensione direttamente in contanti. A differenza di quell’altra fetta di anziani contribuenti che ricevono la loro somma comodamente da case, usufruendo della medesima puntualità, grazie all’opzione dell’accredito diretto sul conto corrente personale.
In quest’ultimo trimestre il popolo delle pensioni ha beneficiato di importanti misure economiche allargate a buona parte della platea di lavoratori e percettori di sussidi, ma il primo ha rappresentato esplicitamente il principale referente. I pensionati hanno ricevuto dallo scorso giugno, e poi da novembre, i rispettivi bonus da 200 e 150 euro, quali contributi per sostenere i rincari delle bollette per i redditi meno abbienti.
Dallo scorso settembre, la novità più importante è stata rappresentata dall’adeguamento ISTAT degli importi pensionistici: ovvero il primo adeguamento, in base ad un indice dei prezzi al consumo pari al 2 per cento, variabile per aliquote di reddito. Il provvedimento ha anticipato la misura che canonicamente si realizza all’inizio dell’anno successivo secondo le percentuali stimate nei dodici mesi precedenti.
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L’anticipo si è reso necessario per calmierare la rivalutazione sulle casse dello Stato, nella cornice di un’inflazione che non dimostra di arrestarsi, anzi di procedere da gennaio ad un’accelerazione a due cifre percentuali. Infatti, già dal 1° gennaio 2023, un nuovo indice farà salire gli importi delle pensione: si parla di un incremento intorno all’8 per cento, sempre secondo la scaglionabilità reddituale.
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Tutto questo si otterrà a partire dalla prima tornata pensionistica del nuovo anno. Chi ha scelto l’accredito sul conto, la somma entrerà – o meglio, sarà “bancabile” – a partire dal 2° gennaio. Non dal 1° dunque, poiché oltre ad essere “festa”, cade pure di domenica. Coloro invece che si metteranno in fila secondo il calendario INPS, organizzato per ordine alfabetico dei cognomi, seguiranno queste date, ma sempre a partire dal secondo dell’anno: 2 gennaio, dalla A alla B; il 3, dalla C alla D; il 4, dalla E alla K; il 5, dalla L alla O; il 7, dalla P alla R (solo la mattina); il 9, dalla S alla Z.